Serie A, highlights Inter-Napoli. Guarda la sintesi del big match della dodicesima giornata. Infortunio a Mertens, decide Lukaku
L’Inter soffre più negli ultimi 20 minuti in vantaggio di un gol e di un uomo che nei primi settanta. Con un rigore di Lukaku, un grande Handanovic e il sollievo per il palo che frustra Petagna al 91′, i nerazzurri vincono la quinta partita di fila in campionato. Non succedeva da dicembre 2019. L’1-0 contro il Napoli è più importante che bello o convincente.
Conte non rischia Hakimi, Gattuso schiera Ospina titolare in porta e Lozano davanti. Il tecnico dell’Inter ha sempre battuto Gattuso da allenatore in Serie A. Ha vinto entrambe le sfide dello scorso campionato, diventa il primo allenatore dell’Inter a conquistare tre vittorie nelle prime tre partite contro il Napoli in campionato dai tempi di Alfredo Foni, alfiere del catenaccio tra il 1952 e il 1953.
Il 149mo confronto in Serie A inizia nel segno di una grande attenzione reciproca. Ritmi lenti e prudenza caratterizzano i primi minuti del match. Quello di Gattuso è di fatto un 4-4-2, per contrastarlo Conte ha optato per due esterni di centrocampo più difensivi, Young e Darmian. Si fa male Mertens al 12′, in torsione dopo aver eseguito un cross. Esce dal campo in lacrime, sorretto a braccia, senza poggiare a terra il piede sinistro. Gattuso fa entrare Petagna.
Le due squadre non concedono spazi, è più una sfida a scacchi tra mosse e contromosse in attesa dell’errore dell’avversario. Ci prova al 17′ Lautaro a rompare l’equilibrio con un mancino da fuori che sfila appena largo. Al 33′ direttamente Ospina innesca sul centro-destra Lozano, in una posizione che spiega la scelta di Conte di schierare Young e non Perisic in quella zona. Nello spazio aperto fra l’inglese e Bastoni il “Chuky” si invola ma viene chiuso, Petagna raccoglie e appoggia dietro per Zielinski: tempismo e potenza non mancano, la mira difetta. Poco incisivo, infine, il colpo di testa di Gagliardini al 36′, epifania di un primo tempo senza veri brividi.
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Insigne al 69′ costringe Handanovic a una gran parata con un colpo di tacco acrobatico e ravvicinato. Il capitano del Napoli, a una sola rete dall’ottavo posto tra i migliori marcatori in Serie A nella storia del club, chiude la sua partita pochi minuti dopo. Il fallo in area di Ospina su Darmian, rigore netto anche se gli azzurri sospettavano un fuorigioco smentito dal silent check in sala VAR, fanno infuriare gli azzurri. L’arbitro espelle Insigne, considerato colpevole di una protesta offensiva di troppo. “Non ho detto quello che dici di aver sentito” gli urla, ma non basta a fargli cambiare idea. Lukaku trasforma il rigore da tre punti.
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Entra Sensi per Brozovic, per infortunio, poi dopo il rigore Conte manda in campo anche Hakimi per Lautaro Martinez. Gattuso invece sceglie Bakayoko e Zielinski per Fabian Ruiz e Politano che a campo aperto al 79′ ha la grande occasione per il pareggio. Preciso l’appoggio indietro di Lozano, che vince il duello con De Vrij, sicura la conclusione che però risulta potente ma centrale. L’Inter si abbassa anche troppo nonostante l’uomo in più, e serve un’altra gran parata di Handanovic, di piede su Di Lorenzo, per difendere il vantaggio pur con un uomo in più.
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