Paolo Rossi, la maglia di Italia-Basile con il 20 va all’asta. La storia

La maglia di Paolo Rossi, indossata durante Italia-Brasile nel Mondiale dell’82 è stata messa all’asta. La storia raccontata da un ex calciatore carioca 

Una tripletta storica, quella che Paolo Rossi rifilò al Brasile nel Mondiale spagnolo del 1982 e che lo rese leggenda. Era il 5 luglio e l’attaccante azzurro divenne per sempre “Pablito“, facendo innamorare milioni di tifosi italiani incollati allo schermo. La sua maglietta, numero 20, è presto diventata un cimelio e dopo la sua scomparsa di pochi giorni fa è stata messa all’asta.

A decidere di vendere un pezzo così storico è stato Juninho Fonseca, difensore di riserva del Brasile, che durante la gara con l’Italia sedette in panchina. Direttamente dalla sua casa di Riberao Preto, l’ex calciatore ha raccontato la storia che lo lega a quella famosa maglia, ai colleghi della Gazzetta dello Sport. Nella sua carriera ha giocato per Ponte Preta, Cortinthias, Vasco da Gama, Cruzeiro e anche in Giappone dove ha vinto due titoli con lo Yomiuri. E’ stato anche allenatore, arrivando alla panchina, proprio del Corinthias, tra il 2003 e il 2004.

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Paolo Rossi, la maglia all’asta: il costo dello storico cimelio

Paolo Rossi, in vendita la maglia di Italia-Brasile (Getty Images)
Paolo Rossi, in vendita la maglia di Italia-Brasile (Getty Images)

La casacca azzurra è all’asta per 50mila dollari, circa 40mila euro al cambio. Una cifra considerevole, ma non così alta come per altre maglie anche meno importanti vendute in passato. Juninho in merito ha dichiarato: “Per me credo sia abbastanza, ma se qualcuno offre di più va solo meglio. Quello a cui tengo è che finisca nelle mani di qualcuno che l’apprezzi davvero, magari che faccia parte del mondo del calcio. C’è un ex giocatore del Brasile che me l’ha chiesta con insistenza, ma non abbiamo trovato un accordo e non vi dirò il suo nome”.

L’ex difensore ha quindi deciso di raccontare la storia che lo lega alla maglietta di Rossi: “A fine partita entro nello spogliatoio dell’Italia perché volevo scambiare la mia maglia numero 14 con qualcuno. Non chiedevo nulla di particolare, mi bastava una qualsiasi”, ha raccontato Juninho, che poi ha aggiunto: “Un membro dello staff o un magazziniere, mi portò un sacchetto con dentro la “camisa”, e al momento non la guardai neanche. Uscito da lì vidi che era la numero 20.

Il brasiliano ha quindi svelato: “Era sporca e impregnata di sudore, era sicuramente quella che aveva indossato in campo. Da quel giorno l’ho conservata in una valigia e ora è su una gruccia”. Vedremo se qualcuno deciderà di acquistare la maglia, oppure se la FIGC chiederà in via ufficiale di portarla qui in Italia. Al momento la maglia di Pablito resta in Brasile, custodita con grande cura come in tutti questi anni.

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