Sull’onda emotiva del cordoglio per la morte di Paolo Rossi, è stato proposto di intitolare a Pablito l’Olimpico di Roma
Non si spegne la grande emozione per la scomparsa di Paolo Rossi, salutato per l’ultima volta sabato al Duomo di Vicenza dai suoi compagni della Nazionale del 1982.
Paolo Rossi, suo l’Olimpico?
Alla notizia del furto nella casa di Pablito, che ha indignato e sconcertato tutta la comunità sportiva italiana, ha eco una proposta che è clamorosa: intitolare a Paolo Rossi lo Stadio Olimpico di Roma.
La proposta è stata lanciata da alcuni giornali ed è stata subito commentata da diverse istituzioni importanti, su tutti il ministro degli esteri Luigi Di Maio che l’ha definita “una buona idea”. Come noto, proprio come il San Paolo di Napoli, dedicato da pochi giorni a Diego Armando Maradona, non ha un nome e un cognome. Da sempre è l’Olimpico, e basta. In passato c’erano state altre proposte: quella di dedicarlo agli Azzurri d’Italia (come lo stadio di Bergamo). Tante anche le proposte di dedicarlo a giocatori della Roma e della Lazio prematuramente scomparsi, ma alla fine il nome dell’Olimpico non è mai stato cambiato.
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Chi dovrà decidere
Lo Stadio Olimpico, inaugurato nel 1953 e completamente restaurato per Italia ’90 e ulteriormente rinnovato nel 2008, si chiama ufficialmente così dalle Olimpiadi di Roma del 1960. La proprietà non è come per molti altri stadi italiani del Comune (di Roma), di club o di società immobiliari private. Ma del CONI: quindi a decidere dovrà essere la massima autorità sportiva del paese, presieduta da Giovanni Malagò. Se ci sarà una decisione in tal senso deciderà dunque il governo la cui massima autorità, oltre al CONI è quella del ministro dello sport Vincenzo Spadafora.
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Paolo Rossi, campione non divisivo
La proposta indubbiamente piace molto: Paolo Rossi è stato un giocatore non divisivo, ricordato più di ogni altro per la maglia azzurra più che con quella dei suoi club, a parte forse quella del Vicenza. Un calciatore molto amato anche dopo la fine della sua carriera ed estremamente rispettato nel suo ruolo di testimonial e di opinionista.
La vedova di Paolo Rossi, Federica Cappelletti, ha accolto la proposta semplicemente ringraziando: “Paolo ha sempre detto che l’unica maglia che si è sempre sentito addosso è stata quella della Nazionale azzurra credo ne sarebbe molto felice”.
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Il furto e il bottino
Proseguono le indagini sul furto nella casa di Pablito a Poggio Cennina in provincia di Arezzo dove il calciatore e la moglie gestivano un grande agriturismo. Il bottino sarebbe di poche centinaia di euro. L’unico bene di grande valore personale ed emotivo è il suo orologio, oltre a una statuetta che lo rappresentava. Federica Cappelletti attende lo sviluppo delle indagini: “L’episodio è brutto e ci ha profondamente ferito, ma non vogliamo parlarne per non rompere l’immensa ondata di affetto che ci ha letteralmente sovrastato. Ora andremo avanti, glielo abbiamo promesso sia nelle sue ultime ore che in chiesa. Lo dobbiamo anche a lui per tutto quello che ha fatto per noi e che ci ha lasciato”.