Tantissime le manifestazioni di cordoglio per Paolo Rossi, scomparso nella notte di ieri in ospedale a Siena dopo una lunga malattia
La salma di Paolo Rossi è a Vicenza, la città che lo ha eletto idolo, con la quale ha ottenuto le sue prime grandi soddisfazioni sportive, dove si è sposato e dove aveva ancora moltissimi interessi.
Paolo Rossi era arrivato a Vicenza in modo molto silenzioso e sottotono. Era sì un giocatore di proprietà della Juventus, potenzialmente un grande talento. Ma dopo un primo prestito al Como, per la verità non molto fortunato, erano in pochi a scommettere su di lui. Tra questi il suo primo allenatore, uno dei suoi primi grandi maestri, un vero e proprio padre adottivo: G.B. Fabbri.
Fu lui a imporlo alla squadra e al campionato di Serie B che il Vicenza dominò con Paolo Rossi capocannoniere assoluto al termine di una stagione dominata all’insegna del calcio e dello spettacolo.
Era una squadra straordinaria, per la verità: non solo Rossi. C’era un giovanissimo Massimo Briaschi, che sarebbe poi esploso con Genoa e Juventus, il ‘motorino’ Filippi, uno dei migliori difensori dell’epoca come Marangon e un centrocampo da favola: Guidetti, Lorini e Salvi. Paolo Rossi era il gioiello di una squadra formidabile.
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A Vicenza Pablito mise su casa, si innamorò di Simonetta Rizzato, si sposò e nel 1982 ebbe il suo primo figlio, Alessandro. Che oggi lavora in una delle aziende dell’ex calciatore. Paolo Rossi ebbe la qualità, molto vicentina per la verità, di investire tutto quello che aveva guadagnato, soprattutto nel settore immobiliare. A carriera finita, molto prematuramente per altro a soli 31 anni, Rossi aveva una piccola fortuna.
Solo dopo è arrivata la sua carriera di testimonial e di commentatore sportivo; oltre al secondo matrimonio con Federica, allietato da altre due figlie che oggi hanno solo 10 e 8 anni. Una seconda giovinezza che per Rossi è stata purtroppo molto breve.
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Vicenza, che aveva dato la cittadinanza onoraria a Paolo Rossi lo scorso febbraio, ha indetto per domani una giornata di lutto cittadino. Allo stadio Menti è stata disposta la camera ardente per un ultimo saluto al feretro. Società e Comune hanno deciso di allestirla sul manto erboso: è nuvoloso, fa freddo ma per ora non piove. Una bella idea per riportare Pablito dentro quel campo dove era diventato grande. Si prevede l’omaggio di migliaia di persone che sono già in coda fuori dallo stadio ormai da qualche ora.
Domani alle 10.30 i funerali in forma privata al Duomo di Vicenza: la famiglia ha chiesto una cerimonia ristretta cui parteciperanno solo gli amici più intimi, una rappresentanza del L.R. Vicenza, qualche autorità ed esponenti del mondo del giornalismo sportivo e dello sport che sono stati invitati e che arriveranno da tutta l’Italia.
Il Comune ha chiesto al pubblico di evitare assembramenti: le strade intorno alla cattedrale di Santa Maria Annunciata saranno chiuse al traffico. Confermata invece la presenza delle telecamere. I funerali saranno irradiati in diretta tv sulla RAI 2 e sulla tv locale TeleChiara.
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