Antonio Cassano è stato spesso definito genio e sregolatezza per le sue grandi doti tecniche, ma mai del tutto espresse in campo a causa di alcuni comportamenti al di sopra delle righe. Il suo agente Beppe Bozzo sembra pensarla diversamente.
La carriera di Antonio Cassano è stata caratterizzata da troppi alti e bassi, oltre a generare una sensazione di rimpianto per un talento che non è mai riuscito a esprimersi del tutto a causa di alcuni comportamenti sopra le righe tenuti fuori dal campo, La sua permanenza in club importanti come Real Madrid, Milan e Inter non è quindi durata a lungo, fino ad arrivare al momento in cui l’ex attaccante è arrivato ad appendere le scarpe al chiodo a fine 2018 dopo essere arrivato in rottura anche con la Virtus Entella.
Beppe Bozzo, che lo ha seguito durante tutta l’esperienza da calciatore in veste di agente, continua però ad avere un’opinione molto alta nei confronti del barese. Il suo storico procuratore ha avuto parole che non potranno che fare piacere al diretto interessato, ma che saranno inevitabilmente destinate a fare discutere.
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L’agente Bozzo esalta Cassano: le parole che non ti aspetti
“Per me Cassano può essere definito il calciatore italiano più forte di tutti i tempi, non ho grandi dubbi – ha detto il procuratore nel corso di un’intervista ai microfoni di Tuttosport -. L’Italia ha avuto diversi grandi giocatori, basti fare i nomi di Baggio, Totti e Del Piero, ma lui dicuramente era migliore. Le sue doti tecniche erano indiscutibili, fosse dipeso da me avrebbe meritato anche di vincere il Pallone d’Oro“.
Le parole di Bozzo, per quanto sorprendenti, non si limitano a questo. L’agente, infatti, è convinto che chi non sia della stessa opinione sia condizionato dall’atteggiamento di parte dei media, che hanno spesso condannato alcuni suoi comportamenti fuori dal campo. “Chi può avere la possibilità di riguardare alcune sue giocate noterà come il suo stile fosse unico, difficile da rivedere in colleghi, se non ai videogiochi. Da quando ha dato l’addio al calcio ha iniziato a essere più aperto con i giornalisti, cosa che non accadeva durante la sua carriera da calciatore. Questo, inevitabilmente, ha condizionato i giudizi su di lui. Se questo non fosse successo, probabilmente sarebbe ancora in campo a deliziarci con il suo talento” – ha concluso.