Caso Suarez, l’esaminatore dell’uruguaiano ha rilasciato delle importanti dichiarazioni per quanto riguarda il suo esame all’Università di Perugia
La vicenda del ‘Caso Suarez‘ e del suo esame farsa che avrebbe sostenuto all’Università per Stranieri di Perugia continua. Le indagini per quanto riguarda il calciatore uruguaiano che è volato in Italia per ottenere il passaporto da comunitario vanno avanti. Ieri il Gip Piercarlo Frabotta e i pm Paolo Abbritti e Gianpaolo Mocetti avrebbero interrogato il direttore generale dell’Università, Simone Olivieri ed il professore Lorenzo Rocca. Proprio quest’ultimo era l’esaminatore dell’attuale centravanti dell’Atletico Madrid ed avrebbe spiegato di aver sbagliato persona nella telefonata in cui diceva di non aver mai parlato con Fabio Paratici (direttore sportivo della Juventus). Il giudice ha deciso che per otto mesi non potrà svolgere il suo lavoro (a testimoniarlo è stato il suo avvocato, Cristiano Manni).
Proprio Rocca avrebbe concesso una lunga intervista a ‘La Repubblica‘. Queste le sue parole: “Avete presente quando un alunno a scuola ha 5 e mezzo e si alza il voto per farlo arrivare alla sufficienza? La stessa cosa è capitata con il calciatore. Il B1 è stato un po’ stirato. Poi lui sapeva parlare e rispondere. Per quanto riguarda le domande in anticipo abbiamo già chiarito con i pm. Se la Spina ha mandato le risposte da imparare a memoria a Suarez? Questo dovete chiederlo a lei. Ci tengo a ribadire che con l’atleta io non ho mai avuto alcun tipo di rapporto.
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Rocca ha continuato dicendo: “Se uno sconosciuto dovesse chiedermi come funziona l’esame di italiano glielo spiego senza problemi, anche perché è facilmente scaricabile dal sito, proprio come abbiamo fatto con Suarez. Inoltre confermo che le domande nel test erano diverse rispetto a quelle che c’erano nel file pdf. Se dovessi rifare l’esame al giocatore quella sufficienza la confermerei.
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Pressione dalla Juventus? Macchè. Non ho mai parlato con nessun dirigente bianconero. Convenzioni con loro? Parlate con Olivieri di queste cose, io non c’entro nulla. Smentisco anche che ci possano essere collaborazioni future con la dirigenza. La fede calcistica dei vertici dell’Ateneo ha avuto un certo peso”.
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