Guarda la sintesi di Lazio-Bruges, la sfida che conclude il girone di Champions League per i biancocelesti. Il verdetto per gli ottavi
Passa agli ottavi la Lazio. Passa col brivido, nonostante abbia giocato dal 40′ con un uomo in più. All’Olimpico finisce 2-2 contro il Bruges, che colpisce una traversa al 92′. Lazio qualificata come seconda per effetto del 2-1 del Borussia Dortmund in casa dello Zenit, già matematicamente ultimo.
Parte meglio la Lazio, che al 12′ raggiunge un meritato vantaggio. Il velo di Correa avvia l’azione e favorisce il sinistro di Luis Alberto respinto da Mignolet. Lo stesso Correa però è più svelto di tutti e non sbaglia il tap-in. A sorpresa, però, i belgi pareggiano al 15′ grazie all’errore di Reina che non trattiene il tiro da fuori di Lang sul campo bagnato. Arriva Vormer, in posizione regolare, e rimette in discussione la partita.
Il tecnico dei belgi schiera in posizione più arretrata il capocannoniere stagionale della squadra Krépin Diatta anche per favorire le incursioni del gioiellino De Ketelaere. La crescita del Bruges è evidente, è una squadra con idee chiare e un palese ordine tattico in campo. La Lazio si fa comunque valere e riprende il filo della partita al 27′. Il protagonista stavolta è Ciro Immobile che si procura un rigore (netto fallo di Mata) e lo realizza. Segna così per la nona partita di fila il secondo bomber all-time della Lazio che contro l’Udinese ha segnato la sua rete numero 108 in biancoceleste scavalcando Beppe Signori. Davanti gli resta solo Silvio Piola a 143 gol.
Immobile diventa il terzo giocatore italiano dopo Alessandro Del Piero (nel 1997/98 e 1995/96) e Filippo Inzaghi (2002/03)a segnare in tutte le sue prime quattro presenze stagionali in una singola edizione di Champions League.
Diluvia su Roma e piove sul bagnato per il Bruges che resta in dieci al 40′. Sobol, già ammonito, stava per essere sostituito dopo aver rischiato il secondo cartellino giallo un paio di minuti prima. Ma Clement non fa in tempo a sostituirlo: fallo da dietro su Lazzari, rosso inevitabile. A questo punto, il cambio diventa comprensibilmente conservativo: dentro il difensore Deli per Lang.
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Inzaghi cambia Hoedt con Radu nell’intervallo e si cambia, lascia in spogliatoio il completo fradicio e passa alla tuta. Il Bruges, che ha vinto nove partite su quindici in campionato, fatica a coprire il campo nel secondo tempo con il solo De Ketelaere come riferimento offensivo. La Lazio controlla il possesso e quando vuole accelera. Al 49′ Milinkovic vede il taglio di Correa che stringe troppo il diagonale. Il serbo si accende insieme a Immobile che al 56′ si inserisce nello stretto da sinistra ma va a calciare con l’angolo di tiro troppo chiuso, Mignolet copre bene il primo palo.
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E’ incredibile però come le partite possano assumere una fisionomia del tutto imprevista. Al 74′ Immobile calcia alto un rigore in movimento con lo specchio della porta a disposizione. Vanifica così la migliore occasione per il possibile 3-1 al termine di un contropiede lanciato da Luis Alberto.
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E il Bruges, con un uomo in meno, punisce. Luis Felipe è troppo staccato sul cross così lascia spazio a Vanaken per saltare di testa e firmare il suo sesto gol stagionale. Inzaghi toglie Immobile, Lucas Leiva e Luis Alberto e la squadra va un po’ in affanno, i belgi ci credono e al 92′ solo la traversa frustra la conclusione ravvicinata di De Ketelaere.
Lazio a centimetri dall’eliminazione, nonostante un tempo giocato in superiorità numerica. Ma si qualifica senza aver mai perso nel girone.
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