Fabio Paratici, indagato nel caso Suarez, è stato accusato dai pubblici ministeri di Perugia nel corso delle indagini. Emergono ulteriori novità sulla vicenda
Continua a far discutere l’esame farsa sostenuto da Luis Suarez lo scorso 17 settembre presso l’Università degli stranieri di Perugia per ottenere la cittadinanza italiana. Negli scorsi giorni il Chief Football Officer della Juventus, Fabio Paratici, ha ricevuto un avviso di garanzia e i bianconeri hanno immediatamente pubblicato una nota sul proprio sito in difesa dell’operato del proprio dirigente.
Lo stesso, ha parlato prima del Derby contro il Torino sabato scorso, dichiarando di non essere affatto pentito di ogni sua decisione e che rifarebbe tutto. Ha inoltre sottolineato che chiedere informazioni non è reato, ma i dubbi sul d.s. juventino restano. Il Corriere della Sera, quest’oggi, ha deciso di tornare sul caso, soffermandosi sulle accuse mosse dai pm proprio nei confronti di Paratici.
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Caso Suarez, i dettagli sulle accuse dei pm a Paratici
Fabio Paratici, inserito nel registro degli indagati, avrebbe fornito false informazioni secondo i pubblici ministeri titolari dell’inchiesta, vale a dire il procuratore Raffaele Cantone e i sostituti Paolo Abbritti e Gianpaolo Mocetti. Sarebbe incontrovertibile, come riporta il Corriere della Sera, che il dirigente bianconero e l’avvocato Luigi Chiappero abbiano complicato le indagini per ricostruire il caso, con false dichiarazioni.
Sarebbero quindi emerse “gravi condotte di inquinamento probatorio“ e si indagherebbe proprio sull’eventuali bugie dette in merito ai rapporti avuti con il Viminale per riuscire a concludere in tempi brevi la pratica per la cittadinanza italiana di Suarez. Tra le nuove ipotesi al vaglio degli inquirenti, anche la possibilità che qualcuno abbia informato la società bianconera delle intercettazioni sull’esame farsa. Per tale motivo, l’avvocato Chiappero non avrebbe più risposto al vice-prefetto Antonella Dinacci.
I pm hanno notato anche un cambiamento nelle parole usate dall’avvocatessa Maria Turco, collaboratrice di Chiappero, nelle telefonate con il direttore generale dell’Università, Simone Olivieri. Gli argomenti diversi rispetto al passato, dove si spingeva per un’anticipazione dello svolgimento del test, hanno fatto insospettire gli inquirenti. Il Corriere della Sera riporta anche un estratto delle intercettazioni con protagonista la Turco, che avrebbe dichiarato: “Se vuole dare l’esame lo dà come deve essere fatto. Le modalità devono essere corrette secondo la normativa italiana”.
Le indagini proseguono, per ricostruire anche i legami tra la Juve e il Viminale. Fabio Paratici si è rivolto all’amica d’infanzia Paola De Micheli, ministra dei Trasporti, dando inizio ad una rete di contatti serrata. Ai pm è arrivata anche informazione che la Juventus si sarebbe tirata indietro dalle operazioni inerenti a Suarez, senza un vero motivo. Restano dunque numerosi dubbi. Al momento Paratici resta tra gli indagati, in attesa di novità.