Con il girone di qualificazione, l’Italia riprende il suo cammino verso il Mondiale dopo la grandissima delusione dell’assenza in Russia: sono tanti i precedenti da ricordare
Un girone non impossibile per l’Italia, quello che porta verso il Mondiale in Qatar: avversarie ben conosciute e che riportano a precedenti importanti e curiosi.
Qualificazione non impossibile
La Svizzera è una delle squadre che è cresciuta di più in Europa nel corso degli ultimi trent’anni grazie soprattutto al suo settore giovanile. Tanto da arrivare in seconda fascia, a un passo dalle teste di serie. Un movimento in crescita esponenziale quello elvetico.
L’Italia ha giocato contro la Svizzera 58 volte con 28 vittorie, 22 pareggi e otto sconfitte, due dei quali risalgono al disgraziato mondiale elvetico del 1954, una per 4-1 e una per 2-1. L’ultima volta che incrociammo la Svizzera alle qualificazioni mondiali non andò benissimo. Era la Nazionale di Sacchi: quella di Maldini e Vierchowod, con Baggio, Signori e Mancini. Eppure a Berna, nello stadio nazionale gli Azzurri uscirono battuti 1-0 da una squadra di tutto rispetto. C’erano Chapuisat, Sutter, Knup e Ciriaco Sforza, un breve passato nell’Inter. Di quella sfida rimane celebre il furto del cappellino di Sacchi, che un tifoso si prese con scaltrezza allungando una mano al di là delle griglie. La Svizzera chiuse imbattuta contro gli Azzurri, pareggiando anche all’esordio del torneo, a Cagliari, 2-2. L’Italia pareggiò all’ultimo istate rimontando dallo 0-2, grazie a Baggio ed Eranio.
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Pochi precedenti con l’Irlanda del Nord
Con l’Irlanda del Nord l’Italia ha pochissimi precedenti, nessuno in un girone di qualificazione: nove gare in tutto, alcune delle quali però molto pesanti. Nelle qualificazioni del Mondiale del 1958 i nordirlandesi ci riservarono una delle pagine più brutte della nostra storia eliminandoci in un triangolare nel quale risultò decisiva proprio la sconfitta di Windsor Park, a Belfast. Gli Azzurri giocarono sottotono, bastava il pareggio. Scesero in campo travolti da un ambiente caldissimo.
Era la squadra degli ‘oriundi’: Montuori, Ghiggia, Schiaffino e Da Costa. Molti anni prima di Byron Moreno i tifosi si allora si scontrarono con il signor George Mitchell. Da lui nacque la definizione di ‘gioco all’inglese’. Perché l’arbitro tutelò la carica agonistica dei nordirlandesi, fallosissimi e pronti a caricare anche il portiere quando era in possesso di palla. Ne fece le spese Ghiggia, espulso dopo avere rifilato un calcione a un avversario a palla lontana. L’Italia venne eliminata tornando a casa in modo umiliante.
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La Bulgaria non è più Stoychkov
Quasi tutti i ricordi che i tifosi dell’Italia riservano alla Bulgaria in ambito calcistico riporta al Mondiale 1994 e alla semifinale del Giants Stadium: era una squadra splendida dove il fuoriclasse era il grande Hristo Stoychkov, all’epoca all’apice della sua straordinaria carriera con il Barcellona. Sarebbe arrivato al Parma, una sola stagione e senza imprese grandiose, solo un anno più tardi. In realtà la squadra, all’epoca diretta da Penev, era molto di più: un portiere eccellente come Mihailov, un esterno di alto livello come Letchkov, un finalizzatore eccellente come Balakov e difensori di qualità come Ivanov e Hubchev. L’Italia vince 2-1 grazie a una pesantissima doppietta di Roberto Baggio. Fu la partita nella quale Franco Baresi tornò incredibilmente a disposizione di Arrigo Sacchi tre settimane dopo essersi infortunato al menisco. Il CT lo terrà in panchina per rischiarlo solo in finale contro il Brasile. Nel Mondiale del 1986 Stoychkov non c’era ancora: l’Italia, poi eliminata dalla Francia agli ottavi, pareggiò 1-1.
La Bulgaria l’abbiamo incrociata due volte nelle qualificazioni al Mondiale del 2014, pareggio 2-2 a Sofia e vittoria 1-0 a Palermo (Gilardino) e altre due nelle qualificazioni al Mondiale sudafricano del 2010: 0-0 a Sofia e 2-0 a Torino con i gol di Iaquinta e Grosso.
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Lituania, mai in qualificazione Mondiale
L’Italia non ha mai giocato con la Lituania a una qualificazione per i Mondiali. Pochi i precedenti, solo sei: Azzurri sempre imbattuti, quattro vittorie e due pareggi. Alle qualificazioni dell’Europeo 2008 l’Italia fu bloccata in casa 1-1, vantaggio di Danilevicious e pareggio di Inzaghi. La squadra di Donadoni si riscattò in trasferta a Kaunas con una bella doppietta di Quagliarella che era al suo esordio in Azzurro.