Cesc Fabregas ha raccontato l’esperienza vissuta con Maurizio Sarri al Chelsea, non risparmiando una particolare critica al suo ex allenatore
Hanno condiviso insieme un solo anno, dall’estate del 2018 a quella del 2019, ma tanto è bastato a Cesc Fabregas per farsi un’idea di Maurizio Sarri. L’ex allenatore del Chelsea è riuscito a vincere l’Europa League nella sua breve, ma intensa, esperienza in Inghilterra. Il tecnico toscano non era amato da tutti, tifosi compresi, ma è comunque riuscito a portare in bacheca un trofeo importante in una finale tutta inglese contro l’Arsenal.
In un’intervista per Tuttosport, Fabregas ha parlato proprio del suo rapporto con Sarri, dichiarando: “Voleva puntare su Jorginho che arrivò al Chelsea per 60 milioni. Io volevo essere titolare anche in Premier e decisi di andarmene”. Poi ha aggiunto: “E’ un buon allenatore e una persona di cuore, ma ha forti convinzioni a livello tattivo e soprattutto è molto superstizioso”. Il centrocampista del Monaco ha quindi raccontato un aneddoto relativo agli allenamenti: “Li fissava sempre alle 15 e chi aveva una famiglia come me, in quel modo non la vedeva per tutto il giorno. Abbiamo così chiesto di spostarla al mattino, ma lui disse che una studiosa di Pisa affermò che a quell’ora il corpo si allena meglio. Mah…Io so solo che la famiglia era importante per tutti”.
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Fabregas, non solo Sarri: le dichiarazioni su Pirlo e Guardiola
Il giocatore spagnolo ha poi speso alcune parole anche per Andrea Pirlo: “Non sono affatto stupito di vederlo in panchina, ha colto un’opportunità della vita. Lui è stato un genio in campo e calciatori così diventano grandi allenatori. E’ stato anche guidato da persone come Ancelotti, Lippi e Conte…”. Fabregas si è poi concentrato su Mourinho e Guardiola: “Pensato tutti che siano opposti e invece praticano soltanto un tipo di gioco diverso. Sono entrambi maniacali e vincenti. Hanno segnato un epoca e con loro si è aggiunto Klopp“.
In merito al possibile addio di Messi dal Barcellona ha espresso la sua opinione: “Sono scelte personali e non mi intrometto. Lui non ha la percezione di essere un Dio del calcio perché è molto umile. Ha un cuore grande, vuole aiutare sempre i bambini e i più poveri e se fosse per lui girerebbe anche senza scorta”.
Fabregas è stato anche vicino alla Serie A, come da lui stesso ammesso nell’intervista: “Prima di venire al Monaco ho parlato con Ancelotti, che all’epoca allenava il Napoli. Poi ho sentito Gazidis appena è arrivato al Milan, ma alla fine ho preferito scegliere la Francia”. Il centrocampista ha infine parlato della Juventus: “Morata? Gli è mancata continuità, ma adesso alla Juve sta benissimo perché si trova a stare in Italia. Ho parlato da poco ed è molto felice”. Su De Ligt ha concluso: “Mi piace molto, merito della sua personalità. Può diventare il migliore come Sergio Ramos“.
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