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La confessione di Ariel Ortega che ha raccontato la sua amicizia con Diego Armando Maradona: “C’era sempre quando avevo bisogno di lui”
“Non ho parole per descrivere quello che Maradona ha significato per me”. Parola di Ariel Ortega, che ha raccontato un legame speciale con il Pibe de Oro in una lunga intervista con il canale Libero (TyC Sports). Un legame che andava oltre le reciproche appartenenze. Maradona, infatti, era un simbolo e un tifoso del Boca mentre El Burrito ha giocato oltre duecento partite in carriera con gli arci-rivali del River Plate.
Ma nel 1994, al Mondiale statunitense che ha segnato la fine sportiva del Pibe de Oro squalificato per doping dopo il gol alla Grecia, due soli colori li univano: il bianco e il celeste. Ortega e Maradona non erano solo compagni di nazionale. Prima del Mondiale, durante un tour di partite amichevoli di preparazione, i due sono stati compagni di camera.
“Passavo tutto il tempo con lui, e pochi possono dire di aver vissuto un’esperienza simile” ha detto Ortega. “Io quasi di vergognavo di essere nella stessa camera con lui. Ma alla fine, sembrava che lui fosse Ortega e io fossi Maradona. Mi diceva: Fai quello che vuoi. Io non ci potevo credere”.
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Ortega ha spiegato di sentirsi in soggezione. “Mi sentivo a disagio anche solo ad accendere la televisione, non volevo toccare niente. Mi stendevo sul letto, guardavo il soffitto e pensavo a cosa avrebbero detto i miei amici” ha spiegato. “Maradona però era l’umiltà fatta persona. Mi ha trattato in un modo incredibile”.
Lo shock della squalifica e la prima reazione del Pibe de Oro, convinto che gli avessero tagliato le gambe, hanno avuto un impatto forte sul Burrito. Ma non hanno rovinato il suo rapporto con il Diez. “Lo ammiravo come giocatore e più ancora come persona. Se avevo bisogno di un abbraccio o di un consiglio, c’era sempre. C’era sempre quando mi capitava qualcosa di buono per elogiarmi. E mi ha aiutato nei momenti difficili”.
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