Ibrahimovic si confessa: “Io come Michael Jordan, Milan da Champions”

Ibrahimovic si confessa rilasciando una lunga intervista per ‘Sky Sport’ a Massimo Ambrosini suo compagno di squadra in rossonero dal 2010 al 2012

Zlatan Ibrahimovic non vede l’ora di tornare ad aiutare il suo Milan. Attualmente fermo per infortunio (salterà anche la prossima sfida di campionato contro la Sampdoria) ha rilasciato una lunga intervista ad un suo ex compagno di squadra rossonero, Massimo Ambrosini, per ‘Sky Sport‘. Queste le sue parole: “I miei segreti? Non posso rivelarteli, altrimenti potrebbero esserci più Ibra in tutto il mondo e non può esisterne un secondo. Qui mi sento a casa. Ricordo che Galliani venne a casa mia a Barcellona e minacciò di non andarsene finché non avrei firmato il contratto. Ero tentato dall’idea di giocare per loro (anno 2010) anche perché già conoscevo Milano per aver indossato la maglia dell’Inter. Preferivo portare al top una squadra come questa piuttosto che vincere con altre squadre.

Faccio sempre il contrario di quello che mi dicono. Rispetto a tanti anni fa è ovvio che mi senta diverso, soprattutto in campo. Non accetto un passaggio sbagliato, pretendo sempre il massimo dai miei compagni di squadra, sia in allenamento che durante la partita. Quando venni qui per la prima volta c’erano tanti compagni che mi caricavano, tipo Seedorf che era fortissimo. Fisicamente? Mi sento molto in forma, forse anche meglio di prima. Pioli? Mi piace, sta facendo uscire fuori tutte le mie qualità. Dove possiamo arrivare? La squadra ha qualità e tanta fame. Non abbiamo sogni oppure obiettivi, ci concentriamo match dopo match. Non siamo come la Juventus o l’Inter, ma abbiamo possibilità per raggiungere la zona Champions”.

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Ibrahimovic si confessa: “Avere mentalità vincente come Michael Jordan

Zlatan Ibrahimovic (Getty Images)

Lo svedese ha continuato dicendo: “Non mi piace quando mi dicono sempre ‘sì’. Non sono né un boss né un presidente. Sono semplicemente me stesso. E’ vero, metto tanta pressione, ma non sono nemmeno il tipo che va a dare baci a tutti. Ho vinto quello che ho vinto e sono ancora qui. Bisogna avere questa mentalità, come Michael Jordan in “The Last Dance”. Una volta smesso di giocare cosa farò? Non so, vedremo. Di sicuro non farò l’allenatore, è molto stressante.

Se mi sento bene fisicamente non vedo perché non debba continuare. Il mio trasferimento in America mi è servito perché sono ripartito da zero. Quando a giugno tornai al Milan non stavo benissimo perché non mi allenavo da un po’. Ad un certo punto ho pensato anche di smettere. Pioli mi chiamò per dirmi che sarei restato con loro perché mi voleva a tutti i costi. Adesso il pensiero di smettere non ce l’ho“.

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