Maradona, un’infermiera rivela di non averlo sentito muoversi la mattina del 25 novembre come aveva scritto nel suo rapporto
Resta il giallo sulle ultime ore di vita di Diego Armando Maradona. I dubbi sono aumentati dopo la seconda dichiarazione dell’infermiera Dahiana Gisela Madrid, che aveva dichiarato di aver sentito Maradona muoversi nella sua camera alle 7.30 della mattina di mercoledì 25 novembre.
Daniela, secondo quanto riporta il Clarin, avrebbe corretto il tiro rivelando che nella camera del Pibe de Oro, convalescente dopo l’intervento alla testa, sarebbe entrata solo a mezzogiorno e di essere stata costretta a scrivere di aver controllato l’argentino la mattina nel rapporto della Medidom, la compagnia che ha messo a disposizione del Diez lo staff di infermiere per l’assistenza a domicilio.
Nel rapporto si legge poi che alle 11.55, l’infermiera avrebbe tentato di risvegliare il paziente all’arrivo della psichiatra Susana Cosachov e dello psicologo Carlos Díaz, ma alle 12.10 non si registravano battiti.
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Maradona, il mistero sulle ultime ore
Il medico personale dell’argentino, Leopoldo Luque, ha chiamato l’ambulanza solo alle 12.16. Il mezzo della compagnia +Vida è arrivato nel complesso di Tigre alle 12.28. Alle 13.10 il medico dell’ambulanza, non riuscendo a rianimare Maradona, ne constata la morte.
L’attuale avvocato del Pibe de Oro Matías Morla ha insistito molto sul ritardo nell’arrivo dell’ambulanza parlando di una “leggerezza criminale”. La seconda testimonianza dell’infermiera, comunque, lascia più di qualche dubbio su quanto sia davvero successo nelle ultime ore di vita del Pibe de Oro.
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