Benevento-Juventus è Pirlo contro Inzaghi. Hanno vinto un Mondiale e una Champions insieme da giocatori, si sfidano da allenatori
Una storia d’amicizia e di calcio. Andrea Pirlo e Filippo Inzaghi hanno scandito gli anni migliori del Milan, hanno vinto insieme un Mondiale e due Champions League. Hanno preso strade diverse in panchina e si ritrovano per la prima volta da avversari come allenatori in Serie A.
Sono arrivati al Milan grazie allo stesso procuratore, Bruno Tinti, che dopo aver completato l’acquisto di Inzaghi consigliò a Galliani di prendere anche Pirlo. Fu l’inizio dell’era Ancelotti. Insieme, in rossonero hanno giocato 156 partite in Serie A. Campioni del mondo in rossonero e in azzurro, hanno vissuto insieme la festa per la prima finale di Champions tutta italiana, vinta contro la Juve all’Old Trafford nel 2003. Ma è soprattutto il trionfo di Atene di quattro anni dopo che li rende indissolubilmente uniti.
La rivincita contro il Liverpool, infatti, si compie anche attraverso uno schema che i tifosi del Milan non possono dimenticare: punizione di Pirlo, Inzaghi tocca di spalla e spiazza Reina. “Davanti al portiere avversario Pippo faceva sempre la stessa cosa, senza fantasia ma con il massimo dell’efficacia“, ha spiegato Pirlo nella sua autobiografia.
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“Il nostro rapporto è sempre stato molto buono, mi fa piacere ritrovarlo. Non mi meraviglio faccia questo mestiere e penso che saprà sfruttare questa occasione” ha detto Inzaghi nella conferenza stampa della vigilia. Pirlo ha parlato dell’amico con cui ha condiviso tante esperienze, bersaglio di scherzi in spogliatoio al Milan, come di un “malato di calcio”.
Da calciatori, si sono affrontati quattro volte in carriera, l’ultima in uno Juventus-Brescia dell’aprile 2001. E in queste sfide, Inzaghi non ha mai perso (due vittorie e due pareggi).
Pirlo, amante d’arte e di vini, è alla prima esperienza da allenatore. Ha iniziato dal vertice della piramide, dalla Juve e da Cristiano Ronaldo. Vale anche per Inzaghi che, dopo una breve esperienza nel settore giovanile, è stato chiamato a guidare il Milan.
Poi però ha scelto di mettersi in discussione e ripartire dal basso, da Venezia, poi Bologna e Benevento. “E’ stato ammirevole” ha detto di lui Pirlo, “ha fatto un passo importante per la sua crescita. Con i risultati è stato bravo a riconquistarsi la Serie A”.
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