Stefano Ceci, amico e manager di Diego Armando Maradona, fa emergere uno scenario inaspettato sull’ultimo periodo vissuto dall’ex calciatore, che aveva ormai perso la voglia di fare ogni cosa.
Il mondo del calcio e non solo piange Diego Armando Maradona, che se n’è andato a 60 anni a pochi giorni dal suo ritorno a casa dopo essere stato in ospedale per un intervento alla testa. In Argentina, nel frattempo, è già stata aperta un’indagine per cercare di fare luce sulle ultime ore di vita; il rischio è che non sia stato prontamente soccorso dai medici che lo avevano in cura. Solo ora, però, emerge uno scenario su quanto accaduto al Pibe de Oro, che fa pensare a una fase difficile dall’amatissimo campione argentino che potrebbe essere stata decisiva all’epilogo finale.
A parlarne è Stefano Ceci, amico e manager, che ha continuato a mantenere con lui un rapporto di amicizia nonostante la carriera da calciatore fosse finita ormai da tempo. E il quadro che lui racconta è davvero triste: “Si è aperta un’inchiesta per cercare di capire se Maradona sia stato soccorso in ritardo – ha detto a Radio Kiss Kiss –. Parlare ora di questo, però, è troppo facile, si sarebbe potuto fare qualcosa per lui molto prima. Per gran parte della sua vita Diego è stato solo, pochissimi hanno fatto qualcosa per aiutarlo quando ne avrebbe avuto bisogno. Lui ormai era sempre più stanco, si è praticamente lasciato morire, non aveva più voglia di vivere. Non appena è diventato qualcuno, praticamente da quando aveva 15 anni, molti si sono avvicinati a lui per interesse, senza pensare a quello che davvero lui pensasse”.
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Nonostante le tante soddisfazioni vissute nella sua carriera, la vita privata di Diego è stata decisamente turbolenta, complice la sua “passione per le donne” e alcuni comportamenti spesso sopra le righe. Questo, a detta di Ceci, lo ha segnato particolarmente: “Tutti pensano a Diego come a un grande campione, ma non era solo questo – ha aggiunto -. Diego persona era fragile e umile, l’opposto del Diego calciatore. Io posso dire di averlo conosciuto bene, ma è un’esperienza che hanno vissuto in pochi”.
La situazione sarebbe poi degenerata soprattutto negli ultimi mesi: “Ormai da qualche tempo lui era stanco, era evidente questa sensazione. Lo spirito di un tempo lo aveva perso, non sembrava essere in grado di rialzarsi. Anche la sua quotidianità è cambiata. Fino a due anni fa ne approfittava per giocare a calcio e a padel una volta a settimana, faceva il possibile per fare attività fisica appena ne aveva la possibilità. Determinante è stata anche la fine del rapporto con Rocio, lo ha abbattuto. Ora c’è un’unica consolazione. Sta con le persone che amava di più: la mamma e il papà. Adesso, Diego è in pace” – ha concluso Ceci.
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