Diego Armando Maradona è entrato nella storia per la “Mano de Dios”, il gol irregolare segnato all’Inghilterra ai Mondiali. E ora c’è chi chiede al VAR di intervenire.
Diego Armando Maradona durante tutta la sua carriera è stato protagonista di giocate memorabili, ma una di quelle che continua a essere ricordata ancora adesso è quella che è entrata nella storia come “la mano de Dios”. Il riferimento è al gol segnato di mano, quindi irregolarmente, nei quarti di finale contro l’Inghilterra, ai Mondiali 1986. Le due squadre erano rivali sin dai Mondiali del 1966, anno in cui erano stati gli inglesi a vincere una partita decisamente combattuta, ma la volontà di prevalere in questo frangente era stata poi acuita dalla Guerra tra le Falkland, che opponeva i due Paesi.
L’argentino riuscì a superare il portiere Peter Shilton, nonostante fosse decisamente più basso di statura, e a mettere il pallone in rete. Le inquadrature rivelarono il gesto scorretto, ma anche l’attaccante ne era consapevole: nonostante tutto, lui spinse i compagni ad abbracciarlo, convinto che così l’arbitro avrebb convalidato la rete, cosa che effettivamnete avvenne. In Inghilterra, però, nessuno ha mai dimenticato del tutto l’accaduto e ora che ci troviamo in tempi di VAR c’è chi arriva a chiedere che possa essere utilizzata in modo retroattivo.
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“La Mano de Dios” di Maradona e l’Inghilterra che non dimentica
Sono diversi i tabloid britannici, compresi quelli che preferiscono evitare solitamente toni troppo sensazionalistici, che ora tirano in ballo la VAR in riferimento a quella rete storica di Maradona. Alcuni titoli sono davvero emblematici. “Where was Var when we needed most?”, ovvero “Dov’era la VAR quando ne avevamo davvero bisogno”, è l’idea del Daily Star. Stesse parole invece per Sun e Mirror, : “He’s in the hands of God”, scrive il Mirror, aggiungendo nel sottotitolo: “Diego Maradona, a hero, a villain, a cheat and a genius”, bilanciando i concetti di “eroe” e “imbroglione”. La frase del primo giornale: “Ora è nelle mani di Dio” è decisamente efficace.
Le critiche di fronte a questa scelta editoriale, soprattutto ora che si dovrebbe celebrare un campione che ha scritto la storia, non sono mancate.
Davvero suggestive le parole di Gary Lineker, oggi commentatore, ma che era in campo quel giorno nelle file dell’Inghilterra. Ora per lui è il momento innanzitutto di rendere omaggio a un vero fuoriclasse: “Il miglior giocatore della mia generazione e probabilmente il più grande di tutti i tempi. Dopo una vita benedetta, ma travagliata, si spera che finalmente troverà un po’ di conforto nelle mani di Dio” – ha scritto su Twitter.
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