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Calcio

Maradona, non solo Napoli: tutti i luoghi più rappresentativi del Diez

Difficile pensare a qualcuno che possa rappresentare l’Argentina più e meglio di Maradona; ma il Pibe era anche un cittadino del mondo, che amava viaggiare e che si sentiva a casa un po’ ovunque

Diego Armando Maradona rappresenta l’Argentina più e meglio di qualsiasi altro sportivo: e questo vale in senso assoluto. Era più famoso di politici, artisti e cantanti: la sua popolarità era immensa, tanto da essere definito in senso neppure troppo ironico “l’imperatore”. Perché sarebbe bastata una sua mezza parola per fare cadere governi o farsi eleggere presidente della Repubblica.

Maradona tra Boca e Corrientes

In realtà Maradona aveva diversi luoghi del cuore dove era solito rifugiarsi ogni volta che il calcio gli dava la possibilità di staccare dallo stress che era il vero nemico del numero 10. Maradona, fin da quando aveva 18 anni, è sempre stato abituata a vivere al centro dell’attenzione, cosa che gli era assolutamente congeniale ma che gli provocava gravi disturbi. Soffriva di ulcera e la cosa non era certamente aiutata da un altro dei suoi problemi:  la fame nervosa. É  per questo che per lunghi periodi il Pibe de Oro aveva sofferto di improvvisi aumenti di peso ed era stato costretto a sottoporsi molto frequentemente a rigidissime diete che non sempre funzionavano.

Il suo primo buen retiro, quando cominciò guadagnare molto bene fu a Corrientes. Qui, nel cuore verde del nord dell’Argentina, non molto lontano dal confine con Paraguay e Brasile, Maradona comprò una splendida tenuta che con gli anni ingrandì fino a realizzare un immenso ranch. E qui tornava ogni volta che poteva per pescare i dorados, giganteschi pesci d’acqua dolce che popolano il Paranà e tutto il suo bacino di affluenti e lagune.

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La fuga da Barcellona e Napoli

Maradona adorò Napoli almeno quanto malsopportò Barcellona. Nonostante la Spagna gli avesse consentito di guadagnare tantissimi soldi, con i quali ingrandì la sua azienda personale, la Maradona Producciones, fino a renderla un vero e proprio colosso, in Catalunya El Pibe non si ambientò mai.

A Napoli lo legano i suoi ricordi più straordinari forse anche perché la città era molto simile per indole e per caratteristiche alla Boca, il quartiere di Buenos Aires dove giocò e visse acquistando la sua prima casa, uno splendido appartamento per la mamma, Dalma Franco ‘Dona Tota’, scomparsa nel 2011.

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Un murale dedicato a Maradona dai tifosi del Boca Juniors (Getty Images)

Maradona e la Pasion Cubana

Definendosi molto spesso “l’Uomo del Popolo”, Maradona era considerato una persona con idee progressiste e vicine alla sinistra. In realtà in molte sue dichiarazioni riferì di essere anarchico, “più a sinistra della sinistra” disse durante la Noche del Diez, il suo ultimo talk show. Anche per questo era legatissimo a Cuba. Fu amico personale di Fidel Castro che per anni lo ospitò nella sua residenza privata. E proprio a Cuba Maradona decise di sottoporsi in diverse occasioni a piccoli interventi chirurgici. All’Havana Diego decise di rifugiarsi dai problemi di dipendenza da alcol, cocaina e cibo che iniziarono a segnarlo pesantemente nel fisico fin dal 200 e sempre a Cuba si fece operare per la prima volta al cuore… “perché i medici cubani sono i migliori del mondo” disse.

Frequenti anche i suoi viaggi in Venezuela dove era sostenitore di Chavez, leader dell’ultrasinistra e presidente della Repubblica fino al 2013.

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Tra Miami e Giappone

Amando Cuba, dove ebbe anche una lunga storia d’amore, fu inevitabile la sua relazione con Miami dove comprò una splendida villa sul mare e dove si recava spesso anche se la sua residenza americana era molto più spesso a disposizione dei figli e dei suoi amici. A Miami Maradona si divertiva a “fare l’americano”: macchine decappottabili, lunghi aperitivi, lunghissime cene speziate a base di carne.

Importantissimo fu il suo rapporto con il Giappone, il paese che di fatto gli diede gran parte della sua ricchezza. Fin dall’inizio della sua carriera, Maradona è stato uno dei testimonial più contesi del mercato giapponese. I suoi spot pubblicitari erano pagati a peso d’oro: sigari, whisky, vestiti, ma anche automobili, telefoni. Maradona è stato un testimonial richiestissimo ancora fino all’anno scorso. A Tokyo il Pibe acquistò diverse proprietà immobiliari aprendo una delle filiali della sua società che negli ultimi anni si era fortemente espansa anche ai mercati arabi, e in particolare a Dubai

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Stefano Benzi

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