Diego Maradona, Fidel Castro e George Best, uniti da un insolito destino. Tre ribelli della storia e dello sport, con una fine in comune
Le rockstar muoiono a ventisette anni. I ribelli, i fuorilegge, fuori scala, di 25 novembre. Una data che diventa funesta, che accomuna la fine della vita e insieme la trasfigurazione in leggenda di George Best, Fidel Castro e ora Diego Maradona. Tre vite su un filo, tre storie con un filo comune che la coincidenza rende solo più evidente.
Quelle che per qualcuno sono solo casuali accidenti, per altri diventano gli ingredienti di una storia comune, di un destino che tiene insieme personalità affini. Dipende da che punto guardi il mondo. Con gli occhiali dell’ottico di De André, quelle con cui inventare i mondi sui quali guardare, le tre morti si trasformano nel tessuto dell’immaginazione, nella trama del mito.
Nel 2005, gli eccessi di una vita alla fine hanno piegato George Best, il ragazzo con le spalle strette che incantava il mondo al Manchester United in finale di Coppa dei Campioni. L’uomo che ha scoperto di avere ancora spalle da ragazzo, troppo piccole per sopportare le conseguenze della fama, la sua stessa ambizione di perfezione elevata a irraggiungibile standard, posto davanti a sé come un imperativo, come una condanna.
E giù, fino alla perdizione, al disordine in cui il genio ha finito per annaspare, e poi per affogare. Un bicchiere dopo l’altro, una bottiglia dopo l’altra. Per dimenticare oggi, almeno fino a domani. E poi ricominciare. Senza trovare le risposte. Ma almeno perdendo di vista le domande dentro l’ebbrezza che stordisce.
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Nel 2016, il 25 novembre, è morto Fidel Castro a sessant’anni dalla partenza del Granma. Ovvero dall’inizio del viaggio che lo portò da Cuba al Messico insieme a Che Guevara. La causa della morte non è stata rivelata. Da marxista, ha sognato di trasformare Cuba in una società socialista, poi comunista.
Ha accolto più volte Diego Maradona nei suoi percorsi di disintossicazione. L’immagine rubata nel 2000 mostrava il Pibe sovrappeso e con un improbabile capigliatura biondo platino. Tornò in forma, poi tornò a L’Avana quattro anni dopo, sempre accanto a Fidel, che grazie a Maradona si è appassionato al calcio.
Dopo la cura dimagrante e la disintossicazione sull’isola, Maradona è diventato sempre più militante. Da quell’esperienza deriva anche la richiesta a Giovanni Paolo II di fare qualcosa di concreto per aiutare i poveri e vendere i beni della Chiesa. Tre storie, un filo rosso sulla linea del tempo. Tu chiamale, se vuoi, coincidenze.
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