È arrivata la richiesta di condanna da parte dei pm di Torino per gli incidenti in Piazza San Carlo del 2017 in occasione della finale di Champions League. Rischia il carcere il sindaco Chiara Appendino
Il pubblico ministero Vincenzo Pacileo ha chiesto la condanna a un anno e otto mesi di carcere per Chiara Appendino, sindaco di Torino, in merito ai fatti avvenuti in città il 3 giugno 2017, in seguito ai fatti tragici verificatisi in Piazza San Carlo durante la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid, poi vinta dai “blancos”. Il bilancio di quella serata era stato decisamente pesante: oltre 1.500 persone ferite, due donne morte.
Il procedimento nasce a causa delle carenze e omissioni nell’organizzazione della manifestazione, che sarebbero ritenute determinanti per gli incidenti.
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Nei confronti del sindaco di Torino le accuse sono pesantissime: disastro, omicidio e lesioni colpose. A difendere la prima cittadina sono gli avvocati Luigi Chiappero ed Enrico Cairo. Il primo dei due legali, difende anche la Juventus in alcuni procedimenti, dopo la richiesta ha commentato: “Non mi
aspettavo una richiesta simile, stiamo andando su un territorio dove organizzare una manifestazione puo’ diventare un problema, non vorrei che alla fine passasse il principio che e’ meglio non fare piu’ nulla” ha spiegato.
L’accusa rivolta dal pubblico ministero torinese nei confronti della sindaca è particolarmente pesante. La Appendino, infatti, secondo l’accusa avrebbe dovuto agire in via preventiva e annullare la manifestazione. L’autorizzazione, era arrivata senza che fosse stato preventivamente acquisito il parere obbligatorio e vincolante della Commissione provinciale di vigilanza come previsto dal Tulps e necessario a verificare le condizioni di sicurezza per l’incolumità pubblica. Secondo quanto indicato nel capo di imputazione le misure di sicurezza adottate sono state infatti ritenute insufficienti proprio perché l’afflusso del pubblico era avvenuto senza alcun controllo.
Tra gli imputati nel procedimento ci sono altre quattro persone, che hanno scelto il rito abbreviato. Per l’ex capo di gabinetto Paolo Giordana sono stati chiesti 2 anni di reclusione, per l’ex presidente di Turismo Torino Maurizio Montagnese 1 anno e 7 mesi, per l’ex questore Angelo Sanna 1 anno e 8 mesi e per l’architetto Enrico Bertoletti 3 anni e 6 mesi.
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