Gianluca Petrachi, ex direttore sportivo della Roma, ha raccontato retroscena sul suo addio in giallorosso e su alcuni episodi di tensione con Conte e Pallotta
L’ex d.s della Roma, Gianluca Petrachi ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport dove ha parlato di numerosi temi caldi. Dal suo addio in giallorosso, fino a retroscena riguardanti l’acquisto di calciatori o discussioni con Conte e Pallotta. In apertura, però, l’ex dirigente ha parlato del Torino: “Cairo non ha mai accettato le mie dimissioni, non voleva farmi andare via”.
Proprio dopo l’esperienza in granata, è arrivato il passaggio alla Roma e il personaggio chiave è stato Franco Baldini: “Il primo a chiamarmi, ci conoscevamo da quando eravamo calciatori. Io estroso ma potente, lui un po’ fighetta. Ha apprezzato molto il mio lavoro come d.s. Io volevo un punto di riferimento unico, che fosse Pallotta o Fienga e lui non mi ha mai condizionato”.
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Roma, Petrachi e il rapporto con Pallotta: tutti i retroscena
Non sono mancate parole al veleno per i giallorossi: “Una delle priorità era ricreare un ambiente sano. L’ultimo scudetto vinto risale a vent’anni fa e un motivo c’è. Le problematiche erano evidenti”. Su Sabatini e Monchi ha aggiunto: “Non mi preoccupavano affatto. Ho affrontato sfide difficili nella mia vita e volevo entrare da protagonista in questo club”.
In merito al rapporto con Pallotta e sui motivi dell’addio dalla Roma ha svelato: “C’è stata una mancata comunicazione tra me e lui. L’ho visto due volte in tutto. Al telefono non parlavamo mai, anche perché non parlo inglese perché sono pigro”. Petrachi ha poi parlato della trattativa con l’Inter per Spinazzola: “Non era molto felice perché voleva giocare. A gennaio si ruppe Zaniolo e volevamo Politano, Ausilio ci dà l’ok ma Marotta blocca tutto. Oggi Spinazzola è titolare nella Nazionale”.
Proprio sull’Inter l’ex dirigente ha aggiunto: “Con Conte mi lega una forte amicizia, ma avevo già discusso con lui per Dzeko che voleva portare a Milano. Gli dissi di non rompere i co..ioni“. Infine ha concluso: “A Roma erano convinti di chiudere proprio per Conte come futuro allenatore. Era voglioso di nuove sfide ma non ho seguito la trattativa. I giallorossi hanno poi puntato a Gasperini, Mihajlovic e De Zerbi“.
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