Inter, Marotta ha lanciato l’allarme al Governo rilasciando un’intervista a ‘Glocal 2020’. Nell’articolo le sue dichiarazioni
Beppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, non ci sta e se la prende con il Governo. Queste le sue dichiarazioni a ‘Glocal 2020‘ (Festival del Giornalismo con sede a Varese) : “Il calcio italiano sta vivendo una situazione molto difficile e particolare per via del Coronavirus e di questa pandemia che ci sta colpendo. Credo che dobbiamo essere più considerati dal Governo” spiega il dirigente.
Il manger nerazzurro prosegue: “Non mi riferisco ai soldi o a presunti finanziamenti, ma per il semplice motivo di permetterci di respirare. In questo problema il calcio ha dei costi molto alti ed è sproporzionato rispetto al fatturato che si faceva all’epoca e si sta facendo tutt’ora. Siamo davanti a un default. Basti considerare che non ci sono più incassi al botteghino visto che i tifosi non possono venire allo stadio. Senza dimenticare che gli sponsor hanno ridotto i loro investimenti nelle pubblicità”.
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Inter, Marotta lancia l’allarme al Governo: “Non chiederemo soldi allo Stato“
Marotta ha continuato la sua intervista dicendo: “Di certo il rimedio non è quello di chiedere soldi allo Stato, quello no. E’ impensabile una cosa del genere. Ma siamo uno dei maggiori contribuenti. Perché? Noi paghiamo quasi 1,2 miliardi di euro di gettito fiscale contributivo ogni anno. Noi come società non abbiamo chiesto ai nostri giocatori di ridursi lo stipendio o altro, anche perché la passata stagione si è conclusa il 20 agosto e hanno fatto degli straordinari. Quello che noi desideriamo di avere è avere una differenza per quanto riguarda la tassazione, ci teniamo ad essere considerati come uno dei più importanti maggiori contribuenti. Anche perché nella realtà lo siamo” ha concluso.
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