Cristiano Ronaldo risulta ancora più determinante con la maglia del Portogallo dopo aver compiuto trent’anni. I numeri non mentono
Nel mezzo del cammin della sua vita, Cristiano Ronaldo si scopre bomber implacabile. L’evoluzione l’ha portato a sottrarre per aggiungere. A togliere metri di campo e dribbling, per essere più decisivo dove conta di più, sotto porta. Un percorso particolarmente evidente nell’ultimo periodo al Real Madrid, in cui agiva da centravanti classico segnando buona parte delle sue reti con un solo tocco, e nelle ultime stagioni anche in Nazionale.
Quarto cannoniere al mondo, insieme a Puskas, per reti complessive in manifestazioni ufficiali, Cristiano Ronaldo è il secondo attaccante per reti segnate in nazionale nella storia del calcio. Il record dell’iraniano Ali Daei, che ne ha realizzate 109, è distante solo sette reti. Con il gol nel 7-0 contro Andorra, infatti, CR7 è salito a quota 102 con la maglia del Portogallo, 746 in totale. Ma c’è un aspetto che spicca.
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Cristiano Ronaldo letale dopo i trent’anni: i numeri in nazionale
La distribuzione di reti con il Portogallo vive di due tempi distinti. La stella indiscussa della nazionale, autore di 40 gol agli Europei qualificazioni comprese, è andato a segno 52 volte nelle 118 partite giocate in nazionale prima di compiere trent’anni.
Una media già di tutto rispetto, non c’è dubbio. Ma dopo, la transizione da fenomenale dribblatore a letale finalizzatore ha assunto una dimensione inattesa e certamente decisiva per la nazionale campione d’Europa.
Dopo i trent’anni, infatti, CR7 è sceso in campo cinquanta volte con la sua nazionale. E ha segnato cinquanta gol. Un segno evidente di quell’evoluzione che lo rende uno dei più grandi campioni nell’era moderna.
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