Giuseppe Marotta è tornato a parlare delle Nazionali. Il dirigente dell’Inter si è nuovamente sfogato e ha anche lanciato una proposta per il futuro
La sosta per le Nazionali ha dato il via a forti polemiche, inerenti in particolar modo ai rischi generati dal Coronavirus. Il mese scorso sono stati diversi i calciatori, anche della Serie A, che hanno contratto il Covid dopo aver girato il mondo per prendere parte alle sfide di Nations League o quelle di qualificazione ai Mondiali del 2022. In una stagione così particolare, dove riuscire a concludere tutti i tornei resta ancora una speranza, ma non di certo una certezza, le partite delle Nazionali sono viste da molti come un di più.
Nella giornata di ieri, l’amministratore delegato dell’Inter, Giuseppe Marotta, si è duramente sfogato sul tema. Il motivo principale è legato alle ASL, che per Fiorentina e Roma hanno impedito la partenza dei giocatori proprio verso i ritiri delle nazionali. Una scelta che ha portato all’immediata reazione del dirigente nerazzurro, dato che non è stata affatto uniforme. I calciatori interisti, ad esempio, hanno già lasciato Milano, creando così una disparità di trattamento. Marotta ha quindi chiesto l’intervento del Ministro dello Sport, Spadafora, e questa mattina ha rincarato la dose.
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In un’intervista alla Gazzetta dello Sport, il d.s. nerazzurro si è sfogato ancora, dichiarando: “Tutta questa situazione è iniqua. C’è una zona d’ombra in merito alla centralità di questa gestione, ogni ASL diventa centrale nella gestione dei club”. Giuseppe Marotta ha quindi aggiunto: “Se questo è il modo di gestire un caso di positività, allora dico di boicottare le nazionali. Lo affermo seriamente, ne va della credibilità del nostro sistema”.
Il dirigente dell’Inter ha proseguito: “Il calcio deve andare avanti, sappiamo come faccia comodo a tutti e il Governo ci deve dare una mano. Bisogna fissare delle regole certe”. Marotta ha quindi concluso con una proposta: “Se servisse, si potrebbe proporre uno stop, anche di 15 giorni, e stabilire delle regole chiare e uguali per tutti. E’ una brutta figura per tutto il calcio italiano“. Un tema che dovrà essere senz’altro trattato nei prossimi giorni e che potrebbe alimentare ulteriori polemiche e dibattiti.
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