La Lazio rischia un’accusa per tre tipologie di reato differenti per la questione relativa ai tamponi. Il Bologna, intanto, starebbe preparando un esposto contro i biancocelesti
La Procura della Repubblica di Avellino ha aperto un fascicolo sulla Lazio nel merito delle indagini inerenti al caos dei tamponi che è esploso nel club biancoceleste. I risultati contrastanti ottenuti per tre giocatori quali Immobile, Strakosha e Lucas Leiva, positivi per la UEFA e negativi per i capitolini, ha creato un precedente importante e gettato ombre sulla società di Claudio Lotito.
La Lazio potrebbe essere accusata di falso in atto pubblico, epidemia colposa e frode in pubbliche forniture. Se venissero confermati questi 3 capi d’accusa, le conseguenze sarebbero gravissime. I biancocelesti rischiano una multa salatissima, ma anche possibili punti di penalizzazione, la retrocessione o la mancata ammissione al prossimo campionato. Al momento, nel registro degli indagati è inserito solamente Massimiliano Taccone, presidente della Futura Diagnostica, il laboratorio di Avellino a cui si affida il club romano. Bisognerà confrontare tutte le carte e acquisire i referti dei tamponi. I magistrati lavoreranno sulle documentazioni relative ai controlli anti-Covid e alle cartelle cliniche dei calciatori.
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Lazio, caos per i tamponi: il Bologna prepara un esposto
Secondo la Gazzetta dello Sport, intanto, il Bologna starebbe preparando un esposto. I rossoblu attendono gli sviluppi dell’inchiesta, ma nel frattempo monitorano la situazione. Il tutto farebbe riferimento alla presenza in campo di Lucas Leiva. Il centrocampista della Lazio, infatti, era stato fermato dalla UEFA prima della sfida con lo Zenit, ma ha giocato col Torino. Non solo, il lunedì precedente ha saltato i controlli perché indisponibile, ma era sceso precedentemente in campo col Bologna.
In merito, i biancocelesti non hanno mai fornito spiegazioni ufficiali, né sui motivi del cambio arrivato all’intervallo, né del successivo stop del calciatore. Le ipotesi per la Lazio, dunque, sono tre: potrebbe risultare parte lesa e dunque danneggiata dal laboratorio, avere una parte attiva e fraudolenta nella vicenda, oppure essere dalla parte della ragione con esito regolare dei tamponi. Servirà ancora pazienza e nel frattempo la giustizia farà il proprio corso.
Gli ispettori della Repubblica si sono recati a Formello sabato scorso per acquisire nuovi documenti e hanno iniziato a lavorare a stretto contatto con la Procura della FIGC per ricostruire la vicenda. Nella giornata di oggi sarebbe dovuto avvenire un incontro con il direttore sanitario della Lazio, Ivo Pulcini, ma, secondo le ultime indiscrezioni, l’appuntamento sarebbe slittato a data da destinarsi. Seguiranno ulteriori aggiornamenti.
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