Fabio Paratici, capo dell’area sport della Juventus, si è espresso in merito al “caso tamponi” emerso negli ultimi giorni alla Lazio e ha invitato al rispetto delle regole.
Ancora una volta la Lazio è riuscita a evitare la sconfitta all’ultimo dimostrando di non arrendersi fino alla fine ma, inevitabilmente, sin dai giorni che hanno preceduto la gara contro la Juventus, l’attenzione di addetti ai lavori e appassionati era rivolta anche al “caos tamponi” che ha coinvolto l’ambiente biancoceleste. In diversi hanno avanzato un comportamento non del tutto regolare da parte del club, che ha portato la Procura ad avviare un’indagine.
In merito a una questione così importante si è espresso anche Fabio Paratici, capo dell’area sport dei bianconeri, che ha sottolineato come sia importante che tutto avvenga nel pieno rispetto delle regole. I controlli, in virtù del protocollo in vigore, sono costanti, ma è certamente importante che ci sia un modo di agire uniforme.
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Il dirigente juventino si è espresso ai microfoni di DAZN prima della gara: “Sono state stabilite regole, normative e controlli che sono fondamentali per poter svolgere in maniera regolare questo campionato. Già nella seconda parte della scorsa stagione abbiamo visto quanto questo possa essere stato importante – ha sottolineato Paratici -. Tutti devono rispettarle, ma se questo non avviene è necessario che le autorità competenti facciano le loro verifiche. Qualora dovessero emergere irregolarità, è più che giusto che scattino le sanzioni” spiega il ds juventino.
Paratici ritiene importante quanto sta facendo la Procura, che sta valutando cosa sia accaduto negli ultimi giorni a Formello: “In questa questione noi non c’entriamo direttamente, quindi in questi giorni ci siamo concentrati esclusivamente sulla preparazione della partita. Nessuna squadra è praticamente stata esclusa da casi di Covid nell’ultimo periodo, ma è proprio per questo che l’applicazione dei protocolli diventa indispensabile. Agire in questo modo ha permesso che campionato e Coppe europee potessero essere disputati come da programma, proprio per questo tutti noi siamo chiamati a rispettare il protocollo, nessuno ne è esente” – ha concluso.
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