Il difensore spagnolo Sergio Sanchez è un miracolato: è tornato al calcio dopo un’operazione a cuore aperto, ma ora dice basta
Sergio Sanchez ha deciso di lasciare definitivamente il calcio. É una notizia che troverete sottotraccia o non leggerete affatto ma che merita di essere raccontata. Perché Sanchez in Spagna era conosciuto come “il sopravvissuto”.
Sergio Sanchez, un cuore
In un paese che aveva vissuto con terrore la morte sul campo di Antonio Puerta, avvenuta per un infarto fulminante il 28 agosto del 2007 Sanchez ha rischiato di fare la stessa fine. Purtroppo i casi di malori mortali sul campo sono stati molti negli ultimi anni, non solo nel calcio. Colpa di piccoli malesseri sottovalutati, di malformazioni non individuate. In Italia il protocollo della medicina sportiva, per la verità, è molto rigoroso. Ma le attenzioni non bastano mai. In altri paesi, in particolare in Spagna, si corrono ancora moltissimi rischi.
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Il malore
La linea di demarcazione della vita calcistica di Sergio Sanchez, 34 anni, che lascia dopo quindici anni da professionista con 281 presenze ufficiali è quando gioca a Siviglia, nel 2009. In allenamento un primo malessere, poi un ulteriore problema in campo: alza un braccio e si fa sostituire andando dritto negli spogliatoi. Ufficialmente un affaticamento muscolare. Ma qualche settimana dopo Sanchez si ferma per sottoporsi a un delicato intervento al cuore.
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L’operazione
Il problema era una dilatazione innaturale dell’aorta: “Il medico che mi sottopose all’intervento mi avvertì – racconta ora Sanchez spiegando per la prima volta i rischi che ha corso – che era un’operazione molto rischiosa e complicata. Ma mi disse anche che i rischi erano pochi rispetto ai benefici e che la mia vita sarebbe stata normale e che avrei anche potuto continuare a giocare”.
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La tachicardia contro CR7
Ci sono voluti quattro mesi per tornare in campo ma le cose non vanno esattamente come tutti speravano: nel gennaio 2011 Sanchez è in campo contro il Real Madrid. Affronta Cristiano Ronaldo: “Mi agito, i primi 15-20 sono un incubo, comincia a venirmi la tachicardia, commetto un errore gravissimo, qualcuno dopo mi dirà che sembravo fuori di testa. Poi la cosa si è normalizzata. Lo stesso Cristiano Ronaldo a un certo punto mi ha detto, ‘ehi amico, tutto bene? Stai tranquillo’… Ma a trovare la tranquillità ci ho messo del tempo”.
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La decisione di smettere
La carriera di Sanchez va avanti con momenti di grande soddisfazione: pur convicendo con un cuore che non lo lascia tranquillo. Gioca nel Malaga squadra che con Manuel Pellegrini raggiunge i quarti di finale della Champions League. Ma tutto diventa complicato. Numerosi contratti all’estero (Panathinaikos, Rubin Kazan) poi ancora due stagioni con Albacete e Cadice. Quindi la decisione di smettere: “Il calcio è tutta la mia vita – dice il difensore catalano – non so fare altro ma devo pensare al mio futuro e a una vita senza rischi. Non volevo vivere di illusioni nel timore di stare di nuovo male…”
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Il cuore ha un’altra padrona
Nel cuore un po’ meno ballerino e sotto stress del calciatore ora c’è spazio per qualcosa che non è il calcio. Si chiama Liz, Elisabeth Reyes: Miss Spagna del 2006, una delle donne più belle del mondo, un’affermata conduttrice televisiva che ha lavorato tra i tanti format anche a programmi importanti come la versione iberica di “Passaparola” e di “Ballando con le stelle”.