Nations League, i club non ci stanno e bloccano le partenze dei loro tesserati nelle rispettive Nazionali. E’ “guerra” con la UEFA
Oggi inizia il settimo turno del campionato di Serie A. Alle 20:45 scenderanno in campo l’Udinese di Luca Gotti ed il Sassuolo di Roberto De Zerbi. Terminerà, invece, con il posticipo di domenica sera tra Milan ed Hellas Verona. Poi sarà tempo di Nazionali. Quella di Roberto Mancini sarà impegnata nelle due difficili sfide di Nations League contro la Polonia e la Bosnia Erzegovina. Da quest’anno però, come riporta questa mattina il ‘Quotidiano Sportivo‘, le squadre dei club possono decidere di non far partire i loro tesserati.
E’ questa la grande novità emanata dalla FIFA. C’è stato più di un caso di calciatori che, dopo aver svolto il loro impegno con le azionali, sono tornati positivi al Coronavirus una volta che si sono sottoposti al tampone. Oppure che hanno contratto il Covid-19 in altre nazioni (come ad esempio Cristiano Ronaldo, Weston McKennie, alcuni calciatori dell’Under 21 italiana e così via). Non mancheranno le polemiche.
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Nations League, i club bloccano le Nazionali. In ‘A’ si oppongono
Molti club, una volta ripresi gli impegni tra campionato e varie coppe, non hanno potuto contare sull’apporto di determinati giocatori proprio perché risultati positivi al test molecolare. I primi ad attuare questo regolamento sono stati il Napoli e l‘Inter. De Laurentiis e Marotta, in recenti interviste, si sono letteralmente opposti e non intendono lasciare partire i loro tesserati.
Non saranno gli unici, visto che anche alcuni club di Bundesliga (come il Bayern Monaco, il Werder Brema ed il Borussia Dortmund) hanno dichiarato guerra alla UEFA.
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