Lazio, caso tamponi: Lotito rischia grosso. L’ASL di Roma 1, infatti, non gli dà ragione. Il club biancoceleste dovrà spiegare le eventuali contestazioni.
La posizione della Lazio, per quanto riguarda il caso tamponi, inizia seriamente a complicarsi. Secondo quanto riporta l’edizione di questa mattina della ‘Gazzetta dello Sport‘ tra il club di Claudio Lotito e la ASL Roma 1 ci sarebbero stati solamente dei dialoghi telefonici. Nelle telefonate, infatti, non c’è stata nessuna comunicazione riguardanti i casi di positività che avrebbero colpito alcuni tesserati biancocelesti. Ed è per questo motivo che la ASL “non ha potuto disporre alcun tipo di mappatura dei contatti del positivo” come prevede sia la legge che il protocollo emanato dalla FIGC.
Anche perché in Italia c’è l’obbligo di comunicare la positività di qualcuno alle autorità sanitarie locali. Non è un mistero, dunque, che la Procura Federale abbia già ascoltato i racconti sia dello stesso Lotito che del responsabile medico Ivo Pulcini ed ora si concentrerà solamente sulle comunicazioni che ci sono state tra la stessa Lazio e l’ASL. E capire, soprattutto, se Immobile, Strakosha e Lucas Leiva abbiano disputato l’incontro di campionato contro il Torino da positivi.
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Lazio, caso tamponi: ecco cosa rischiano i biancocelesti
La posizione di Lotito in questo caso si complica ancora di più. A questo punto il rischio di una grossa penalizzazione o addirittura della retrocessione si fa sempre più alta. Anche lo stesso attaccante Immobile rischia. Motivo? Sarebbe stato trovato positivo ad una settimana di distanza dalla Synlab (il 26 ottobre ed il 2 novembre).
Tra il 30 ed il 31 ottobre si è sottoposto ad un altro test molecolare che ha dato esito negativo, quindi la società ha deciso di farlo giocare. A questo punto potrebbe anche non disputare il match contro la Juventus di domenica 8 novembre alle ore 12:30.
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