Falli di mano, cambiare la regola: la proposta UEFA alla FIFA

Falli di mano, il presidente dell’UEFA chiede alla FIFA di cambiare ancora la regola. La proposta di Ceferin

Cambiare, di nuovo, la regola sul fallo di mano. Aumentare la flessibilità e tornare a dare agli arbitri il potere di valutare l’intenzionalità. Vorrebbe tornare indietro il presidente dell’UEFA Aleksander Ceferin, che ha espresso il suo pensiero in una lettera inviata al numero 1 della FIFA Gianni Infantino alla vigilia del meeting di novembre.

“Aver definito in maniera rigida i casi in cui un tocco di mano è un’infrazione ha portato a molte decisioni ingiuste” ha scritto Ceferin nella lettera, di cui Sports Illustrated ha pubblicato ampi stralci.

La UEFA, che non ha potere decisionale sui regolamenti, si rivolge alla FIFA che possiede metà dei voti all’interno dell’ International Football Association Board (IFAB). “Dobbiamo preservare sempre lo spirito del gioco” ha scritto Ceferin nel documento datato 27 ottobre.

La sua richiesta è tornata d’attualità dopo la sfida di Chjampions League tra Chelsea e Rennes, come conseguenza del rigore che ha portato al 2-0 dei Blues e all’espulsione dell’ex Inter Dalbert.

“Capita spesso che il pallone colpisca accidentalmente le mani o le braccia dei giocatori” ha sottolineato il presidente della UEFA giorni prima che questa eventualità costasse il rosso al difensore del club francese. “Questi casi non sono evitabili ma non andrebbero puniti, in modo da evitare un’eccessiva frammentazione del gioco. In questo modo si eviterebbe anche che situazioni casuali possano decidere l’esito di una partita“.

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UEFA, la lettera di Ceferin sui falli di mano

Champions ed Europa League
Ceferin Uefa (Getty Images)

La nuova regola sul fallo di mano è coincisa con l’applicazione del VAR nelle competizioni UEFA, nel marzo del 2019. La tecnologia, sostiene Ceferin, “ha esacerbato il problema. Spinge arbitri e giornalisti a vivisezionare ogni situazione”. 

Il presidente dell’UEFA aggiunge anche che è difficile valutare concretamente la posizione delle parti del corpo come le braccia. La lettera del regolamento sta portando i difensori, sostiene, ad assumere “una posizione innaturale solo per non correre il rischio di concedere un rigore per un tocco accidentale. In diverse situazioni in cui le braccia di un calciatore andavano oltre il profilo del corpo ma con un movimento naturale, eppure i tocchi sono stati puniti con un calcio di rigore. Non è un buon servizio al gioco”.

E lo stesso vale, conclude Ceferin, per i gol annullati dopo che il pallone ha leggermente toccato il braccio o la mano di un calciatore. Nei casi in cui il tocco non sia intenzionale, e non abbia alcun impatto sulla segnatura, dice, “annullare la rete va contro lo spirito originario della regola”.

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