Il medico della Lazio Ivo Pulcini è stato intervistato per spiegare la vicenda dei tamponi analizzati dall’UEFA, che ha causato lo stop di Immobile, Strakosha e Leiva per la gara di Champions contro lo Zenit.
Il caso dei tamponi della Lazio sta facendo molto discutere. Nella giornata di ieri, il responsabile dei test a cui fa riferimento la società ha provato a spiegare i problemi e il motivo per il quale alcuni calciatori non hanno avuto il permesso di giocare la Champions. Infatti, Inzaghi ha dovuto fare a meno di almeno 3 titolari, che risultavano sani e disponibili per l’allenamento della vigilia alla sfida contro lo Zenit. Quest’oggi, ad alzare la voce, è il medico sociale dei biancocelesti.
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Lazio, il medico Pulcini attacca l’UEFA sui test e difende Immobile: “Non è un untore: noi rispettiamo le regole”
Ivo Pulcini, medico sociale della Lazio, è intervenuto a Radio Punto Nuovo e ha dichiarato: “Con il tampone molecolare si identificano 3 geni. Uno si riferisce al Sars-Cov2, chi presenta tracce degli altri due geni, in specifico quello N, viene considerato debolmente positivo. Ma questo gene è instabile, non porta contagio e non si può definire positivo“. Pulcini poi attacca l’ UEFA: “Per loro anche chi è positivo al gene N deve essere isolato, in Italia può scendere in campo. Ma non è possibile che nello stesso giorno un laboratorio mi da esito negativo, un altro laboratorio mi dia debolmente positivo“.
Il medico della società biancoceleste spiega anche la situazione in casa Lazio: “Noi rispettiamo i regolamenti e facciamo i test ogni 4 giorni. Credo che la Procura Federale non trovi nessuna irregolarità“. Infine, Pulcini commenta il caso Immobile: “E’ assurdo che venga additato come untore. Abbiamo avuto altri casi di debolmente positivi, poi riconosciuti come negativi. Chiedo all’ UEFA che vengano uniformati i test, come si fa nel doping. Bisogna avere una contro-analisi, per sicurezza“.
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