Lazio, caso tamponi: cosa potrebbe rischiare il club di Claudio Lotito per quanto riguarda questa vicenda. La Procura Federale vuole vederci chiaro e ha deciso di aprire una inchiesta
Questa sera la Lazio scenderà in campo, in Russia, contro lo Zenit San Pietroburgo nella terza giornata di Champions League della fase a gironi. Lo farà senza tre calciatori chiave: Ciro Immobile, Lucas Leiva e Thomas Strakosha. Questi ultimi tre erano stati bloccati dalla Uefa, ma nell’ultimo turno di campionato contro il Torino avevano disputato l’incontro. Con il Coronavirus? I controlli della Uefa prevedono una selezione su tre geni: E, Rd/Rp, N. Le cliniche dei due club possono riferirsi solamente alla “N“.
La ‘Gazzetta dello Sport‘, però, fa capire che il club biancoceleste di Claudio Lotito potrebbe essere a serio rischio per questa faccenda. Anche perché nella giornata di ieri la Procura Federale ha aperto, appositamente, una inchiesta. Ovvero capire se il protocollo sanitario è stato rispettato, se i tamponi sono stati fatti prima della gara contro i granata e se con le ASL di appartenenza c’è stato più o meno un dialogo.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Lazio, Immobile e altri due giocatori saltano lo Zenit: indaga la Procura Federale
Lazio, caso tamponi: cosa può rischiare la società
Secondo la stessa Procura c’è la necessità di accertare se vi sia stata una violazione delle norme e giocare a rischio della salute. Lo scorso 8 giugno la FIGC ha emanato una nota ufficiale dove dichiara che: “In caso di violazione del protocollo le società potrebbero subire una grossa ammenda, la penalizzazione o addirittura la retrocessione all’ultimo posto fino al termine del campionato“.
Il tutto è valutato secondo il rischio per la salute degli stessi calciatori, dei membri dello staff, degli stessi ufficiali di gara e di tutti coloro che lavorano negli impianti sportivi e che sono esposti al contagio con il Covid-19. Le indagini sono in corso.
LEGGI ANCHE >>> Champions League: gli arbitri di Ferencvaros-Juventus e Zenit-Lazio
