Guarda la sintesi di Zenit-Lazio. I biancocelesti aspettano un successo esterno in Champions League dall’edizione 2003.
La Lazio non vince fuori casa in Champions da 14 anni, dal 2-0 al Besiktas del 2003. In Russia, con tanti assenti, i biancocelesti non interrompono il digiuno. Ma strappano un pareggio di tenacia e d’orgoglio.
Simone Inzaghi ridisegna la Lazio secondo un basico 4-4-2. Patric e Fares terzini, Akpa Akpro Marusic ali, Correa davanti in appoggio a Muriqi. Semak ne cambia due rispetto alla sconfitta fi Dortmund: mancano Wendel (panchina) e Driussi (indisponibile).
Incoraggiante la partenza della Lazio. Correa al quarto d’ora tenta il gol da calcio d’angolo ma prende solo l’esterno della rete. Alla mezz’ora, invece, la porta la centra Erokhin, sull’assist di Dzyuba che di petto gli accomoda il pallone per la volée ravvicinata e vincente.
E’ l’unico tiro in porta dei russi. Nel finale di tempo cresce la Lazio che però produce poco davanti.
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Champions League, la sintesi di Zenit-Lazio
Al minuto 52 Inzaghi Inzaghi toglie Parolo per Danilo Cataldi all’esordio europeo in questa stagione. Il ritmo aumenta, le squadre si allungano. I biancocelesti rischiano al 57′ sul break centrale di Erokhin, chiuso però con qualche rischio dalla vigorosa scivolata in area di Hoedt. Un intervento decisivo e sul pallone.
Cambia ancora Inzaghi: dentro Caicedo per Muriqi e Andreas Pereira per Fares. Esce anche Erokhin per Mostovoy, subito pericolosissimo. Si inserisce da sinistra e incrocia d’esterno destro, palla che sfila di poco fuori.
La Lazio non molla e a 8′ dalla fine ottiene un meritato pareggio grazie al sinistro di prima di Caicedo su cross teso di Acerbi.
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