Gian Piero Gasperini e Jurgen Klopp sono due allenatori estremamente simili e con tanti punti di contatto se non altro per il modo in cui sono riusciti a mettersi al centro dell’attenzione con risultati e qualità di gioco. Il rapporto tra i due è nato molti anni fa…
Gasperini saluta Klopp, è il 2009
In tempi non sospetti, quando Gian Piero Gasperini portava il Genoa alle porte dell’Europa con un gioco divertente e recuperando giocatori dati per dispersi o per morti e sepolti (Milito e Thiago Motta tanto per fare due nomi) l’allora tecnico rossoblu rispose a una domanda ben precisa. Mister, se dovesse andare a fare uno stage di aggiornamento da un collega, chi sceglierebbe?
Ero convinto che mi avrebbe risposto Guardiola che all’epoca dominava la scena con il Barcellona e invece disse… “Klopp, c’è qualcosa di speciale nel modo in cui gioca e nel modo in cui riesce a convincere determinati giocatori a fare cose non così semplici per le loro attitudini. Il Borussia Dortmund ha un’impronta di gioco straordinaria, l’ambiente – che mi ricorda tanto la Nord – fa il resto. Noi allenatori troviamo sempre il modo di aggiornarci e non sempre ci è possibile andare a vedere gli allenamenti dei colleghi, curiosare nella loro valigia dei trucchi. Ma Klopp è davvero un personaggio interessante”.
LEGGI ANCHE > Il Derby di Genova: vi spiego perché è così maledettamente speciale
Klopp gli risponde dieci anni dopo
Due anni fa, quando l’Atalanta si affacciò alla Champions League, Klopp – che nel frattempo aveva avuto modo di documentarsi sul tecnico italiano che anni prima aveva parlato di lui – fu altrettanto chiaro: “L’unica vera novità del calcio italiano è l’Atalanta. Un club che è una sintesi perfetta di pianificazione, attenzione ai talenti e al mercato che riesce a produrre gioco in modo estremamente personale e di grande efficacia. É facile fare le cose quando investi milioni e milioni di euro. Ma le case si costruiscono dalle fondamenta: e a Bergamo le case le sanno costruire bene”.
LEGGI ANCHE > Midtjylland, la squadra nata per scommessa è diventata un tesoro
Una sfida tra tecnici di livello assoluto
Il rapporto tra i due tecnici non si è mai interrotto: Gasperini e Klopp hanno continuato a osservarsi a distanza e ad ammirarsi senza sperticarsi in complimenti che sono utili soprattutto alla stampa. Ma, in qualche modo, studiandosi e prendendo appunti. La sfida tra i due tecnici nella terza giornata di Champions League è interessante anche per questo: “Rinnovo i miei complimenti all’Atalanta e a Gasperini – ha detto ieri Klopp in conferenza stampa – il modo in cui recuperano sul mercato, a costo sempre ragionevole, il giocatore perfetto per il loro progetto di gioco è esattamente quello che fa la differenza. Chiunque in questo sistema può diventare un top player. É una squadra di alto livello che può crescere ancora ma soprattutto è la dimostrazione che oggi nel calcio si può ancora vincere con la forza dell’idee e dell’organizzazione”.
Gasperini, uno che passa per essere scorbutico e un po’ presuntuoso, ringrazia. Alla sua maniera: “Belle parole, Klopp è un modello, un punto di riferimento e affrontarlo sul campo è un motivo di enorme prestigio. Ma nel frattempo vediamo come farlo arrabbiare e faremo di tutto per metterlo in difficoltà”.
LEGGI ANCHE > Nagorno-Karbakh, calciatori al fronte: Bryan e i giocatori soldato