Quando la Joya è uscito, contro lo Spezia la Juventus ha accelerato e vinto. Nemmeno Pirlo ha risolto il rebus della posizione dell’argentino
Paulo Dybala è lontanissimo dalla sua versione migliore. Non ha inciso contro il Barcellona, in una Juve che comunque non ha tirato in porta in quell’occasione. Ma nemmeno contro lo Spezia, nonostante Pirlo gli conceda un’altra chance nonostante il ritardo di condizione. La Joya sembra nascondersi dopo l’illusorio slalom di inizio partita che rimane come un lampo isolato, un accenno di quel che potrebbe essere e non è stato.
I giornali lo bocciano anche per la posizione, più vicina al centrocampo che all’attacco. Una posizione lontana dalla porta che condizionava in negativo le sue prestazioni anche nella gestione Allegri. Tranchant, ad esempio, il giudizio del Corriere della Sera secondo cui la Joya “fatica a tenere un pallone”.
Leggi anche – Spezia-Juventus, Pirlo: “Siamo al 60%. Dybala sta crescendo”
Juventus, i numeri di Dybala un problema per Pirlo
Cristiano Ronaldo fa evidentemente la differenza. La presenza del portoghese impone ai bianconeri un cambio di passo. Con lui la Juve mette le marce alte. Dybala, consapevole di non essere all’altezza delle sue stesse aspettative, insoddisfatto del suo rendimento, è apparso comprensibilmente frustrato dopo la sostituzione.
Fuori condizione o no, quando è uscito dal campo dopo 56 minuti, la Juve era ancora sull’1-1. Nell’ultima mezz’ora, dopo il suo ingresso in campo, Cristiano Ronaldo ha segnato due gol e la Juve ha completato il 4-1 contro i liguri.
In 56 minuti, Dybasla non si è praticamente visto. Ha toccato 45 palloni con un 90% di passaggi riusciti, ha creato una sola azione da gol. Non ha mai tirato in porta e ha vinto meno di un terzo dei contrasti. I dati Understat testimoniano il suo calo di pericolosità. Nelle due presenze finora collezionate in Serie A, i suoi tentativi non hanno superato 0,31 expected goals per ogni tiro. Solo nel 2018-19 la sua pericolosità in attacco era più bassa.
Leggi anche – Juventus-Dybala, il rinnovo slitta al 2021: le cifre chieste dall’argentino