Anche contro l’Udinese Zlatan Ibrahimovic si è riveltato decisivo per il Milan, a quota 24 risultati consecutivi. E ora il rinnovo non è più impossibile.
Ventiquattro risultati utili consecutivi, unica squadra europea imbattuta nel post lockdown e primo posto in classifica. Questi sono i numeri, decisamente importanti, del Milan, che sta dimostrando di saper essere una squadra solida in tutti i reparti e di saper mettere in difficoltà chiunque. Chi viene schierato da Stefano Pioli si diverte, e si vede, ma fa anche divertire il pubblico, cosa che in casa rossonera non accadeva ormai da anni. Leader di questo gruppo, composto da tantissimi giovani è Zlatan Ibrahimovic, arrivato a gennaio per la sua seconda avventura milanista in cui sta confermando di non risentire minimamente il peso dell’età (a ottobre ha compiuto 39 anni).
Grazie allo svedese è migliorato il rendimento di molti giocatori, che si sentono davvero rigenerati e hanno la possibilità di lavorare e migliorare grazie a un professionista come lui, in campo e fuori. A Udine è stato ancora una volta lui a rivelarsi decisivo e a regalare al gruppo una vittoria davvero importante. A questo punto l’idea di un suo possibile rinnovo non sarebbe da escludere ed è stato lui stesso ad ammetterlo, con il consueto sarcasmo che lo caratterizza.
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In questa sua seconda esperienza in rossonero Ibra sta dimostrando di non sentire minimamente il peso del tempo che passa. A parlare per lui sono i numeri: è entrato infatti in 23 dei gol segnati dalla squadra. “Avrei potuto fare di più, se pensiamo a qualche rigore e tiro che ho sbagliato e in cui avrei potuto segnare – ha detto confermando quanto sia incontenibile ai microfoni di Sky -. Siamo una squadra giovane, che può crescere, sono giusto io che alzo la media. Ma lavorando con loro mi sento giovane anch’io, la squadra sta acquisendo convinzione e questo si vede in partita. Oggi abbiamo ottenuto una vittoria importante, l’Udinese non era una squadra semplice da affrontare e questo ci rende soddisfatti. Abbiamo tanti giocatori giovani, ma ci sono io a prendere la pressione, mi piace. Loro devono solo pensare a lavorare”.
A luglio, dopo la vittoria contro la Juve, l’attaccante aveva sottolineato le potenzialità della rosa, arrivando a fare un’affermazione “coraggiosa”: se lui ci fosse stato da inizio stagione si sarebbe potuto lottare per lo scudetto? A distanza di tempo e con il primato in classifica in tasca, lui cosa pensa? “Se io fossi un tifoso del Milan mi dispiacerebbe enormemente non poter essere allo stadio e non poter vivere appieno le emozioni per questi risultati. Mi auguro che presto questa situazione possa cambiare. Presto parlare di scudetto, lavoriamo partita dopo partita e vediamo”.
A conferma della sua voglia di vincere ci sono i numeri: lui va in gol da sei gare consecutive, può esserci quindi un futuro in rossonero anche nella prossima stagione? Anche su questo l’attaccante ha le idee chiare: “Avevo già fatto questi numeri nel 2012,allora ero vecchio, oggi sono giovane. Non mi sembra di avere 39 anni, ma devo ringraziare i compagni che mi facilitano il lavoro. A gennaio i dirigenti del Milan erano disposti a farmi un contratto più lungo, io ho preferito attendere perché volevo vedere sul campo quello che potessi fare. A fine anno vediamo. Ma se continuo così dico a Paolo: “Se non mi firmi un altro anno non gioco più” – ha concluso.
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