Morto a novant’anni l’attore Sean Connery, famoso per aver interpretato l’agente 007. Ma la sua storia iniziò come calciatore
E’ morto a novant’anni l’attore scozzese Sean Connery. Fu il primo, indimenticabile, agente 007. Il suo nome, al cinema, era Bond, James Bond. Beveva Vodka Martini agitato e non mescolato, circondato da belle donne e auto di classe super-equipaggiate. Ma non tutti sanno che aveva già fatto parlare di sé, prima di diventare. E in tutt’altro settore. Come hanno raccontato Paul bremer, Paul Piquard e Amelia Dollah in una ricostruzione su So Foot lo scorso aprile, Sean Connery ha iniziato come calciatore.
E’ per la pratica del calcio che sceglie la sua scuola. Ma viene cacciato presto, quando la maestra si rende conto che Sean è il ragazzo che consegna il latte nel quartiere. Sean non ne se dispiace. Ha più tempo per giocare a pallone, pensa. Successivamente frequenta il Fet-Lor Club, un’istituzione per i ragazzi poveri: pallone, panini, docce calde. Si arruola in Marina, anche se al servizio di Sua Maestà ci resta poco per le ulcere allo stomaco. Una volta rientrato, frequenta i ring di boxe e gioca come ala sinistra al Bonnyrigg Rose Athletic Football Club di cui è diventato membro. Tessera numero 777.
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Nel 1951 il Dalkeith Advertiser, un giornale locale, evoca un gol da trenta metri che ha segnato al Broxburn Athletic. Anche se ne storpia il cognome in “Connelly”. Era successo lo stesso anche al piccolo Maradona, che diventò Caradona in un articolo del Clarin che ne celebrava le gesta da bambino. Quelle di Connery, almeno in campo, non avranno la stessa fama.
Nel 1953, infatti, Connery si dà al bodybuilding. Arriva terzo a Mister Universo e ottiene così una parte in una commedia musicale a teatro, South Pacific. Il calcio gli piace ancora, però. Così a Manchester, durante una tappa della tournée, organizza una partita di calcio. Va a vederla un osservatore del Manchester United, allora allenato dal leggendario Matt Busby, che ne resta impressionato. “E’ l’uomo che fa per noi” pensa. Busby gli offre un provino ai Red Devils. Connery potrebbe diventare uno dei Busby Babes, ma rifiuta. Gli resterà la passione per il pallone e l’amicizia con Sir Alex Ferguson.
“Avevo 23 anni, e verso i trenta i giocatori allora declinavano. Invece a quell’età gli attori diventavano famosi” ha ricordato. Così, sceglie la carriera al cinema. E il mondo ha avuto il suo James Bond.
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