Beppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, prende posizione contro le imminenti qualificazioni delle Nazionali, che possono mettere a rischio la salute dei calciatori.
Tutte le squadre impegnate in Europa sono ora alle prese con un vero tour de force di gare tra campionato e Coppe, ma si avvicina nel frattempo una nuova sosta per le gare delle Nazionali, in programma a metà novembre. Una situazione che lo scorso mese ha provocato diversi problemi ai club, che si sino ritrovati con diversi giocatori positivi al Covid-19 dopo avere effettuato i viaggi. E in un periodo di pandemia come quello che stiamo vivendo questa situazione non sarebbe l’ideale proprio perché si finisce con l’entrare in contatto con persone cheprovengono da gruppi di lavoro diversi. Del resto è quello che viene consigliato di non fare a ognuno di noi anche nella quotidianità. Proprio per questo Beppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, si è espresso a riguardo in modo molto duro.
Il dirigente interista è pronto a muoversi in prima persona in vista di quello che potrebbe accadere tra poche settimane. “L’ultima metà della scorsa stagione è stata decisamente anomala, ma abbimao fatto il possibile per portarla a termine – ha detto prima di Inter-Parma -. Ma quella attuale lo è ancora di più. Oltre ai consueti infortuni, infatti, ci sono giocatori che all’ultimo sono costretti a saltare le gare a causa del Covid. Proprio per evitare che il problema diventi ancora più grave, sarebbe bene limitare il più possibile gli impegni delle Nazionali“.
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Il pensiero del dirigente è chiaro e non si limiterà a questo: Marotta è pronto a fare il possibile per far valere la propria opinione e quella della società che rappresenta. “Noi ci opporremo in maniera ferma , non accetteremo mezze misure. Vogliamo far valere in maniera ferma il nostro pensiero. Sino convinto che anche le Federazioni debbano appoggiarci. Tutti i giocatori devono essere protetti visto quello che stiamo vivendo e questo è sicuramente un primo passo”.
L’ad nerazzurro si augura che la sua idea non resti inascoltata: “Non è certamente un pensiero solo mio, ma che hanno anche altri dirigenti. Non voglio fare polemica, ma ora è quanto mai fondamentale che i giocatori siano nelle condizioni di rispondere alle convocazioni. E ora sarebbe importante che restino a casa. Una soluzione che permetterebbe di rispettare gli interessi di tutti”.
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