Real Madrid e Barcellona: ricchi, popolari sui social, indebitati. I club si presentano così al Clasico. Con tanti dubbi e poche certezze
Real Madrid-Barcellona, alle sedici e senza tifosi. In campo, campioni che insieme valgono due milioni di euro, questa la stima combinata dei valori di mercato delle rose messe insieme secondo l’ultimo rapporto KPM. Sulle tribune, sei giornalisti e nessun tifoso.
Anche i ricchi piangono, verrebbe da dire. Perché Real e Barcellona si presentano all’inizio di una transizione non facile. Arrivano da un mercato lontano dalle glorie passate. Il Real ha fatto rientrare Odegaard dalla Real Sociedad, il Barcellona ha acquistato Pjanic ma venduto Suarez, Vidal e Rakitic. E da due sconfitte in campionato.
Zidane appare più in crisi di Koeman, dopo l’imbarazzante primo tempo in Champions League contro lo Shakhtar. Il francese ha perso solo due volte nelle nove sfide contro il Barcellona da allenatore. Koeman diventerà il settimo tecnico olandese protagonista del Clasico. Solo uno ha vinto all’esordio in questa sfida nella Liga, Louis van Gaal alla guida del Barça nel novembre 1997 (3-2 al Santiago Bernabeu).
Certo, sarà interessante il confronto a distanza fra i teenager Ansu Fati, secondo più giovane a segnare e servire un assist nella stessa partita di Champions, e Vinicius. Ma non è un caso se, fra le stelle delle due squadre, solo Messi resista nella top 10 per valori di mercato di KPMG.
La Pulga, dopo i burofax di settembre, è rimasto controvoglia e finora ha segnato solo su rigore. L’argentino è il miglior marcatore nella storia del Clasico con 26 gol. E’ primatista nella storia della sfida anche se si considerano i soli scontri nella Liga (18 reti), e solo quelli al Camp Nou (sette gol). Ma nel Clasico, non va in gol da maggio 2018, l’ultimo giocato da Cristiano Ronaldo nel Real prima del passaggio alla Juventus.
Il Barcellona non ha segnato nelle ultime due sfide al Real, non arriva a tre di fila senza gol dal 1958. I Blancos potrebbero invece battere i blaugrana due volte di fila in campionato per la prima volta dal maggio 2008.
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Vissute dai tifosi come rappresentanti di due opposte fazioni, le due squadre sono oggi accomunate da preoccupazioni simili. Sono due giganti dai piedi d’argilla, ricchissimi e indebitati. Il Barcellona è arrivato a spendere in stipendi ben 576 milioni contro i 394 del Real (considerando le intere polisportive), come spiega Marco Iaria sulla Gazzetta dello Sport attraverso i dati di bilancio della stagione 2018-19.
I blaugrana hanno chiuso l’esercizio 2019-20 con 855 milioni di euro di ricavi, e perdite per 97. Il Real ha registrato un utile di appena 320 mila euro, spinto però da una sessione di mercato caratterizzato da sole cessioni. Fra trasferimenti e risparmio sugli ingaggi, i benefici economici hanno superato i 200 milioni.
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I tifosi catalani hanno preso di mira il presidente Bartomeu, prima, durante e dopo la gestione del caos Messi. A Madrid, aspettano che riapra il Bernabeu per tornare allo stadio, se le decisioni governative per contrastare il Covid-19 lo consentirà.
Nonostante l’attuale incertezza, secondo una ricerca Ispo, Real e Barcellona sono le due squadre più popolari al mondo sui social. I dati, registrati all’inizio della stagione 2020-21, certificano 262,3 milioni di fan per le merengues e 2,5 in meno per i blaugrana.
Il Real va fortissimo su Twitter, più di qualunque altra squadra in Europa. Ha 34,8 milioni di follower sul profilo spagnolo, 11,6 in quello inglese, 8,9 in quello arabo, uno in quello di lingua francese. Il Barcellona ha dimezzato il distacco dai rivali in termini di fan, grazie a TikTok. nessun club europeo, infatti, ha lo stesso seguito dei catalani che raccolgono 5,6 milioni di fan sulla piattaforma video cinese.
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