Antonio Conte ha parlato alla vigilia di Genoa-Inter. “Stiamo raccogliendo meno di quanto produciamo” dice, “ma ci stiamo assestando”
Antonio Conte non si mostra affatto preoccupato alla vigilia della sfida di campionato contro il Genoa a Marassi. I risultati non premiano i nerazzurri, ma il tecnico guarda in positivo. “Siamo sulla strada giusta. E questa rende felici me, i calciatori e il club” dice.
Il tecnico dell’Inter sottolinea come la squadra stia comunque giocando un calcio propositivo. “Stiamo raccogliendo meno di quello che produciamo e spesso veniamo puniti per le nostre distrazioni” ammette Conte, contento comunque dell’impegno dei suoi giocatori e della convinzione che registra verso le proprie idee.
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Genoa-Inter, Conte: “Dobbiamo dare il 110% per risultato e prestazione”
Dal punto di vista della mentalità, Conte si ritiene soddisfatto. L’atteggiamento della squadra che prova sempre a fare la partita piace al tecnico e soddisfa gli interpreti in campo. poi, ammette Conte, “il risultato finale dipende da mille fattori. Sicuramente nelle ultime tre partite i fattori palo-rete, palo-fuori sono stati negativi per noi”.
L’allenatore nerazzurro è tornato su un concetto non certo nuovo ai tifosi. Ovvero, sull’importanza di dare il 110% per ottenere “il risultato oltre alla prestazione. A volte accade e a volte no” ha analizzato Conte. Una frase in cui sembra riecheggiare il celebre “se non andiamo a duecento all’ora siamo una squadra normale” della scorsa stagione. Il tentativo di impostare una differente velocità di crociera, o di potersi concedere una diversa gradazione delle marce in campo, sta creando qualche difficoltà di assestamento. Chiedere per credere a Eriksen.
Ma Roma non fu costruita in un giorno. “Possiamo prendere come esempio il Liverpool che è stato quattro anni senza vincere, ora sono una macchina da guerra – ha detto-. So per certo perché la strada è quella intrapresa tutti insieme, che è quella giusta. Chi arriva oggi dall’esterno, vede l’Inter come una struttura solida che si sta assestando. E ne siamo felici”.
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