Champions League, il Real Madrid subisce tre gol nel primo tempo e non riesce nella rimonta contro lo Shakhtar.
Con otto under 23 e una squadra che più sperimentale non si più, lo Shakhtar Donetsk dà lezione al Real Madrid. All’Estadio Alfredo Di Stefano, le merengues giocano il peggior primo tempo della gestione Zidane, e non è certo un buon segno a quattro giorni dal Clasico contro il Barcellona. Finisce 3-2 per gli ucraini. Il girone dell’Inter inizia nel segno delle sorprese.
Il primo tempo è un incubo per il Real che all’intervallo è sotto 3-0. Non subiva tre gol nei primi 45 minuti in Champions dal settembre 2005 contro il Lione. Ma in casa non succedeva dal febbraio 2000 contro il Bayern Monaco.
Dopo mezz’ora, il Real comincia ad affondare. Korniienko serve Tete che piazza il rasoterra vincente dall’interno dell’area.
I Blancos hanno superato il girone in tutte le 28 partecipazioni in Champions League: unica squadra con più di una presenza e un record intatto insieme al Leeds, che però ha giocato in Champions solo due volte dal cambio di format. Ma cadono ancora quattro minuti dopo, e ancora su un’incursione di Teté: stavolta Courtois respinge la conclusione, ma la palla rimbalza su Varane che non evita l’autogol.
Gli ucraini hanno iniziato il campionato con 12 punti in sei partita, peggior partenza del club dal 2008. Ma tolte le sfide della Final Eight in campo neutro, sono imbattuti da cinque trasferte propriamente intese in Europa. E nel finale ancora Tete punisce il Real con il colpo di tacco che ispira Solomon per il tris.
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Mai dare per battuto il Real, soprattutto in casa. La tradizione delle Remuntadas è lunga e di successo. Nel secondo tempo, i Blancos si trasformano. Modric controlla ai trenta metri poi dalla distanza la infila sotto l’incrocio. E’ il suo dodicesimo gol nelle competizioni UEFA, e scatena la reazione del Real. Solo quattro giocatori delle merengues, rivela Opta, hanno segnato almeno un gol in Coppa dei Campioni o Champions League a 35 anni o più. In questa lista, Modric si unisce a Alfredo Di Stéfano, Ferenc Puskás e Paco Gento. Non è certo una cattiva compagnia.
La squadra di Zidane ha subito nella Liga, contro il Cadice, la prima sconfitta al Bernabeu dopo venti partite. In Champions ci mette l’orgoglio dopo i tre colpi da ko e Vinicius, entrato da 15 secondi, al primo pallone toccato accorcia ulteriormente le distanze. Al 93′ il Real si illude di averla completata, la rimonta, sul tiro di Valverde e la conseguente “papera” del portiere Trubin, ma c’è Vinicius che gli copre la vista in evidente fuorigioco. L’arbitro annulla dopo la review al monitor. Nel girone dell’Inter, il primo match stravolge le gerarchie.
Nell’altra sfida delle 19, il Salisburgo pareggia 2-2 in casa contro la Lokomotiv Mosca. Apre le marcature al 19′ Eder con un potente colpo di testa. Gli austriaci cambiano passo. Szoboszlai pareggia al tramonto del primo tempo con un gran tiro dal limite su azione da calcio d’angolo, in avvio di ripresa Junuzović ribalta la partita. Ma incredibilmente pareggia Lisakovich, che ha una storia magnifica. Due mesi fa, il 22enne giocava per divertimento con gli amici nella cittadina di Soligorsk. Non avrebbe mai potuto neanche sognare di ritrovarsi a debuttare in Champions segnando un gol decisivo.
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