Andrea Pirlo ha rilasciato alcune dichiarazioni alla vigilia dell’esordio stagionale della Juventus in Champions League. Il tecnico bianconero ha esaltato Guardiola e sottolineato le differenze tra il ruolo di calciatore e quello di allenatore
Si prepara al suo debutto come allenatore in Champions League e lo fa sulla panchina di una delle squadre più forti del torneo. Andrea Pirlo guiderà la Juventus nella competizione europea più prestigioso per club, ma non lo farà a centrocampo, bensì con la sua voce, guidando i suoi ragazzi già da domani, nell’esordio stagionale contro la Dinamo Kiev.
Una trasferta da non sottovalutare per una squadra ancora giovane e in costruzione, con un tecnico inesperto ma ambizioso, che però da calciatore di Champions ne ha vinte ben 2, sfiorando il tris in un paio di circostanze, anche con la maglia della Juventus addosso. In un’intervista rilasciata in esclusiva alla UEFA, l’ex calciatore ha affrontato alcuni temi relativi alle sue prime settimane da allenatore.
Potrebbe interessarti anche: Crotone-Juventus, Pirlo: “Persi punti pesanti, siamo in costruzione”
Juventus, Pirlo pensa a Guardiola e alle difficoltà dell’allenatore
Andrea Pirlo ha subito spiegato le emozioni di allenare suoi ex compagni come Buffon, Chiellini e Bonucci: “E’ bello perché aiutano tanto. All’inizio per loro non è stato facile, ma in poche ore si sono resi conto che il mio ruolo era diverso da prima e hanno cambiato atteggiamento facilmente”. Poi ha aggiunto: “Mi hanno subito chiamato mister, all’inizio con un sorriso e poi normalmente. Possono essere importanti perché sanno che spirito voglio dare alla squadra”.
In merito a Guardiola ha dichiarato: “E’ un esempio per tutti noi, avendo tracciato la strada da seguire ai giovani allenatori che volevano un calcio offensivo. E’ un modello per l’intero movimento calcistico e mi piace molto il suo stile di gioco. Attacca sempre e influenza il gioco gestendo le situazioni sempre. In futuro è il nostro obiettivo”. L’allenatore della Juventus ha quindi spiegato chi lo ha ispirato maggiormente: “Da Lucescu a Lippi, passando per Ancelotti, Conte e Allegri. Proverò a prendere qualcosa da ognuno di loro”.
Sulle differenze tra giocare e allenare ha sottolineato: “In panchina è tutto decisamente più stressante. In campo potevo decidere io cosa fare con la palla, ora invece devo solo dirigere. Avevo un certo stile quando giocavo, mentre ora devo essere decisivo dalla panchina”.
Pirlo ha poi parlato di Cristiano Ronaldo: “Non avrei mai pensato di allenarlo. Sono contento di vederlo allenarsi e giocare. A 35 anni lavora come un ragazzino con tanta passione ogni giorno. E’ un vero esempio”. Infine sul possibile percorso della Juve in Champions ha concluso: “E’ un torneo difficile e dipende dai momenti, quelli clou arrivano a marzo, quando alcune squadre devono riprendersi dalla sosta invernale e altre stanno già bene. Serve anche fortuna nel sorteggio”.
🤔 Il calcio è più stressante in campo o dalla panchina?
🗣 Ecco cosa ne pensa Andrea #Pirlo ⬇⬇⬇ pic.twitter.com/3Jd9q8s7fx
— La UEFA (@UEFAcom_it) October 19, 2020
Leggi anche -> Juventus, Sarri tratta la rescissione: Fiorentina più vicina