Serie A, guarda i gol e la sintesi del derby Inter-Milan. Ibrahimovic segna una doppietta nei primi venti minuti, Lukaku accorcia
Il Milan vince il derby 2-1 e diventa la terza squadra in Serie A a raggiungere le 1400 vittorie, incluse quelle decise a tavolino come ricorda Opta, dopo Juventus e Inter.
Per venti minuti, è Ibrahimovic-show a San Siro. Lo svedese raggiunge i sei gol in cinque derby in Serie A con la maglia del Milan, tutti curiosamente segnati con l’Inter come squadra di casa. Al 13′ si procura un rigore, netto il fallo di Kolarov schierato come centrale di sinistra nella difesa a tre che rovina la presenza numero 350 tra Serie A e Premier League. Ibra calcia dal dischetto, Handanovic respinge ma sul tap-in dello svedese non può fare nulla.
Il Milan, in gol da 24 partite consecutive, affonda sulle fasce. L’Inter, con due terzini come D’Ambrosio e Kolarov arretrati in un ruolo che non è il loro per completare la difesa con De Vrij vanno spesso in difficoltà. Eloquente il secondo gol rossonero: Leao fugge a D’Ambrosio a sinistra, Ibrahimovic brucia l’ex terzino di Lazio e Roma e raddoppia.
Kolarov qualcosa toglie in difesa ma molto aggiunge in attacco. Il suo cross consente a Lukaku di segnare uno dei suoi gol più facili all’Inter. Dopo le reti realizzate nello scorso campionato, sia nel girone d’andata che in quello di ritorno, il Milan diventa la prima squadra contro cui il belga sia andato a segno in tre gare di Serie A.
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Inter-Milan, la sintesi e i gol del derby di Serie A
Brilla Lautaro nell’Inter che crede nella replica della rimonta dell’ultimo derby. Hakimi, scintillante come nelle premesse il confronto con Theo Hernandez, crossa per il “Toro”: il suo pallonetto di testa fa sperare i tifosi nerazzurri ma Kjaer salva di testa sulla linea. Un minuto dopo Donnarumma para la conclusione dalla distanza di Barella che al 42′ si fa male al ginocchio sinistro dopo un contrasto con Calabria. Rientra comunque in campo.
La partita resta vivace e veloce anche nel secondo tempo. Al 56′ Leao si accentra da sinistra calcia: bel destro dalla distanza, appena largo. Le squadre si allungano, gli spazi si allargano e ingolosiscono Hakimi. Perfetto l’inserimento senza palla al 59′, meno il colpo di testa a incrociare: l’ex Borussia Dortmund mette fuori da un paio di metri con Lukaku che si lamenta perché chiedeva la sponda.
Pioli inserisce Castillejo e Krunic per Leao e Saelemaekers. Dopo tre quarti di partita, Conte si affida a Eriksen per Brozovic. La partita si accende sul contatto in area Donnarumma-Lukaku. L’Inter chiede il rigore, ma il VAR segnala un fuorigioco del belga che diventa attivo dopo una deviazione di Kjaer. Semplice deviazione, appunto, che non diventa giocata e non sana la posizione del belga.
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