Una sentenza destinata a fare storia nella lunga lotta del calcio inglese contro il razzismo. Soprattutto per il modo in cui è stata portata avanti l’indagine dopo la denuncia di un altro tifoso.
Bradley Thumwood, 48 anni, tifoso del West Ham di Bexleyheath, è stato condannato a tre anni senza calcio dopo la condanna inflitta dalla Thames Magistrates Court davanti alla quale si è dichiarato colpevole di offese e insulti razziali aggravate.
L’episodio è avvenuto nel gennaio scorso, in occasione della partita tra il West Ham e il Liverpool. I Reds vincono 0-2 e Thumwood si lascia scappare una violentissima offesa razzista nei confronti di Mohamed Salah, attaccante del Liverpool che aveva appena trasformato il rigore del vantaggio. L’offesa viene sentita da altri tifosi uno dei quali, un padre di famiglia con figlio al seguito, anche lui tifoso degli Hammers, protesta. Ne nasce una discussione: arrivano gli steward che cercano di capire quello che è successo. La partita finisce anzitempo sia per il tifoso razzista che per il suo vicino di posto. Ascoltate le testimonianze parte la denuncia. Bradley Thumwood aveva reagito alla denuncia pronunciando le ultime parole famose davanti al suo avvocato… “Figuriamoci se mi condannano per una roba del genere…”
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Condannato: anche se ci sono voluti quasi dieci mesi. La prima udienza era stata fissata il 27 luglio e si era conclusa con l’identificazione dell’imputato e il suo rinvio a giudizio. L’udienza vera e propria è stata rapidissima: preso atto delle testimonianze e della dichiarazione di colpevolezza di Thumwood, il giudice si è espresso con una condanna a tre anni senza calcio. Niente eventi pubblici, interdizione da qualsiasi evento sportivo. Il tifoso non potrà vedere partite in pubblico, nemmeno al pub. Se vorrà vedere eventi sportivi dovrà farlo davanti alla tv, in casa. Dovrà anche pagare circa 700€ tra risarcimento e sanzione.
Bradley Thumwood si è dichiarato dispiaciuto e sorpreso: “Credo che la mia vicenda personale sia stata creata ad arte per rendermi un capro espiatorio”.
Ma di fatto la sua condanna, che mette in atto norme già esistenti, diventa un precedente importante per diversi altri episodi simili. La giurisprudenza inglese, infatti, si basa proprio sulla logica dei precedenti e su come i giudici si sono espressi in casi analoghi.
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Un caso, come si dice, destinato dunque a fare giurisprudenza. Mohamed Salah, che dovrà essere risarcito dal tifoso, ha detto di non volere soldi e di essere dispiaciuto dell’accaduto con una frase molto intelligente: “Le condanne e le sanzioni quando si parla di razzismo servono a poco, sono molto più utili i buoni esempi”.
Lo steward che è intervenuto, si giocava nel campo del West Ham, allo Stadio Olimpico di Londra, è stato premiato dalla commissione di sicurezza della Football Association e della Premier League: “Un comportamento esemplare da parte degli altri tifosi del West Ham, della società e degli steward – dice Andy Sheldon – abbiamo indicazioni ben precise per non tollerare alcun tipo di crimine d’odio anche solo una frase durante una fase concitata di gioco. In questi casi interveniamo per prendere tutti i provvedimenti necessari”.
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