Inter-Milan: De Vecchi, Minaudo e gli altri, gli eroi per caso del derby

Inter-Milan, antologia di bomber a sorpresa, da Morbello a Calloni, da De Vecchi a Minaudo fino a Schelotto.

Inter-Milan: De Vecchi, Minaudo e gli altri, gli eroi per caso del derby
Inter-Milan: De Vecchi, Minaudo e gli altri, gli eroi per caso del derby

Le luci a San Siro per il derby non si sono accese solo per Rivera e Mazzola, Figo e Ronaldo. Si sono accese anche per comprimari che hanno raggiunto un quarto d’ora di celebrità nella partita che può cambiare una carriera. A Milano tutti si ricordano ancora di Walter De Vecchi e Giuseppe Minaudo.

De Vecchi firma con una doppietta la rimonta da 0-2 a 2-2 nel derby del 22 marzo 1979, un passo decisivo per il decimo scudetto del Milan. Gli mancavano dieci esami alla laurea in giurisprudenza. Eppure qualche anno prima sembrava tutto pronto per il suo trasferimento al Varese.

De Vecchi e Minaudo, bomber a sorpresa del derby

Guido Borghi, l’imprenditore della Ignis simbolo del grande basket in città, aveva raggiunto un accordo con il Milan: la metà di De Vecchi più 200 milioni per Libera, attaccante mancino con una passione incontenibile per la vita notturna. Nella trattativa si è inserito però il presidente dell’Inter Ivanoe Fraizzoli. E’ lui a convincere Borghi che De Vecchi non è fisicamente adatto alla serie A. L’accordo salta, l’Inter acquista Libera che sarà un flop e un altro giocatore che invece sarà una colonna della squadra: il futuro campione del mondo 1982 Giampiero Marini.

I due tiri dalla distanza con cui de Vecchi cancella i sogni di vittoria dell’Inter nel marzo 1979 intristiscono un giovane raccattapalle siciliano tifosissimo dell’Inter. Si chiama Giuseppe Minaudo. Anni dopo uno degli idoli di suo padre, interista pure lui, ovvero Mario Corso lo scopre e lo porta in nerazzurro.

Il 6 aprile 1986 l’inventore delle punizioni a foglia morta siede sulla panchina dell’Inter nel primo derby con Berlusconi presidente del Milan. Corso in realtà allena la Primavera nerazzurra, ma il presidente Pellegrini ha esonerato il tecnico della prima squadra, Castagner, e l’ha chiamato come traghettatore. Nell’intervallo, Corso fa entrare proprio Minaudo per l’infortunato Marangon.

Minaudo, all’esordio assoluto in Serie A, si apposta vicino al portiere su una punizione, Mandorlini colpisce il palo su punizione, lui si trova nel posto giusto al momento giusto per decidere il derby. E fare la storia.

Nella piccola grande leggenda del derby è entrato anche Egidio Morbello, attaccante che segnò comunque 16 gol in due stagioni all’Inter che sbloccò la sfida contro il Milan del 4 febbraio 1962. Andò a vivere poi anche in Libia, prima di trovare lavoro a fine carriera come geometra dell’Autobianchi.

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Inter-Milan, dallo sciagurato Egidio a Schelotto

Inter-Milan, antologia dei protagonisti inattesi
Inter-Milan, antologia dei protagonisti inattesi

La lista degli “eroi per caso” contempla anche Silvano Villa che contribuì al 3-0 del Milan l’8 novembre ’70. Enzo Tortora lo descrive come un attaccante maturo con un viso da paggio del ‘700 in un’intervista per Intrepido nel ’73. Sua madre era russa, suo padre Paolo era stato portiere e allenatore del Villasanta. Quel gol all’Inter convinse Fraizzoli a cacciare Heriberto Herrera e chiamare in panchina Giovanni Invernizzi con cui la squadra ottenne il suo undicesimo titolo.

Si è distinto nel derby anche “lo sciagurato Egidio” Calloni, famoso più per i gol sbagliati. Due comunque ne ha segnati all’Inter, il 9 marzo e il 7 dicembre 1975. In tempi più recenti, ha messo la firma sulla stracittadina milanese anche Andrea Seno, centrocampista intellettuale nel Foggia di Zeman che aprì il 3-1 nerazzurro nel primo derby dell’era Moratti.

E Andre Cruz, deludente difensore arrivato nel Milan che faticosamente cercava di superare la stagione d’oro di Sacchi e Capello, che segnò un solo gol, all’Inter e su rigore, nel 2-2 del 22 novembre 1997. I tifosi dell’Inter ricordano con gioia anche il gol di Schelotto decisivo nel derby del 2013.

Le luci a San Siro continuano ad accendersi, per Ibrahimovic e per Lukaku certo. Ma anche per i prossimi eroi per caso pronti a entrare nella storia.

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