Al Festival dello Sport a Milano, Filippo Inzaghi e il fratello Simone si sono raccontati e hanno confermato di non avvertire alcuna invidia reciproca
Un’ora di aneddoti e racconti, di ricordi e piccole grandi confessioni. Filippo e Simone Inzaghi sono stati protagonisti di uno degli eventi di punta del Festival dello Sport al Teatro Piccolo di Milano. Presenti tra gli spettatori, rigorosamente contingentati, i genitori Marina e Giancarlo; Angela, fidanzata di Pippo; Lorenzo, il secondogenito di Simone.
I due fratelli hanno dimostrato ancora una volta, ma per chi li conosce non è affatto una novità, di essere molto competitivi ma di non conoscere l’invidia reciproca. Hanno raccontato, ad esempio l’emozione della partita giocata insieme in nazionale. Una gioia doppia proprio perché condivisa. “Io non amavo troppo passare la palla, ma a Simone provai a darla subito” ha detto Filippo. “Se ci fosse stato lui al posto di Barone, nel 2006, a Simone l’avrei passata…”.
Il riferimento, chiaro, è al gol contro la Repubblica Ceca in una sfida cruciale per la qualificazione agli ottavi di finale del Mondiale 2006. In quella nazionale, ha ammesso Filippo Inzaghi, “pensavo di meritare più spazio, avevo venti minuti per timbrare un cartellino. Barone quasi non lo vidi, ero quasi sicuro di fare gol”.
Leggi anche – Vialli si sbilancia: “Scudetto difficile per la Juve. Perché dissi no al Milan”
Simone racconta anche del giorno più strano per le dinamiche familiari, quello del secondo scudetto della Lazio, in cui giocava, grazie al diluvio di Perugia in cui affondò la Juventus del fratello Filippo. “Lo chiamai come sempre subito dopo la partita come sempre. È stata una giornata strana, ma per noi non cambia niente” ha raccontato Simone, che si è detto molto fortunato per aver avuto in famiglia un esempio e un riferimento come il fratello. È un vincente nella vita, ha fatto tutti i record che poteva. Gli invidio solo i gol in una finale di Champions”.
Simone, però, in una partita di Champions ne ha segnati quattro di gol. Un record che Pippo non ha battuto. L’attuale allenatore del Benevento ammette candidamente come Simone fosse il più forte, dal punto di vista tecnico, dei due. “E’ stato sfortunato dal punto di vista fisico, senza il problema alla schiena avrebbe fatto meglio di me”. Prima di Natale, si ritroveranno avversari per la sfida tra Lazio e Benevento. “Al Simone allenatore ho rubato tutto, è un modello” ha detto Filippo. “Noi cercheremo di rendere a tutti la vita difficile“. Ma le abitudini non cambieranno in casa Inzaghi. I fratelli si sentiranno prima e dopo il match. E che vinca il migliore.
Leggi anche – Roma, Mihajlovic ‘punge’ Totti: “Esordì grazie a me”
Nel 2023, la serie A è stata definita dall’IFFHS (Federazione Internazionale di Storia e Statistica…
L’introduzione dell’intelligenza artificiale nel mondo dello sport sta cambiando profondamente i metodi di scouting e…
I sorteggi per l'Europa League e la Conference League hanno completato il quadro delle sfide…
Il sorteggio della Champions League 2024/25, tenutosi oggi a Nyon, ha segnato un cambiamento significativo…
Antonio Candreva, l’ultimo baluardo della Salernitana è pronto a dire addio al club campano. Un…
Paulo Dybala ribadisce il proprio no all’Arabia, tra decisioni familiari e sogni di Nazionale. È…