Luis Suarez ha attaccato la dirigenza del Barcellona per il modo in cui è stato messo alla porta. “Capisco il dispiacere di Messi per come è finita” ha detto dopo il 2-1 del suo Uruguay sul Cile
Luis Suarez attacca la dirigenza del Barcellona. Dopo il 2-1 dell’Uruguay sul Cile, successo aperto dal suo 22mo gol nelle qualificazioni mondiali sudamericane, il Pistolero torna a parlare del suo trasferimento all’Atletico Madrid. Lo fa, come riporta Goal, partendo dalle parole di Messi che aveva espresso il suo dispiacere per come era stato mandato via. “Meritavi un addio degno” aveva scritto l’argentino, che a Barcellona è diventato grande amico di Suarez.
“Non mi hanno sorpreso le parole di Messi. Lo conosco bene, so quanto gli sia dispiaciuto. Anche io ero addolorato” ha spiegato Suarez. A Barcellona, il rapporto stretto con Messi si era allargato alle rispettive famiglie. Anche la sua fidanzata e la moglie della Pulga, Antonella, hanno costruito una stretta e profonda amicizia.
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Suarez attacca il Barcellona: “C’erano altri modi per mandarmi via”
“C’erano altri modi per fare le cose correttamente con me. Sono stato sei anni in questa squadra” ha detto il Pistolero, arrivato a Barcellona nel 2014 e protagonista di 195 gol e 113 assist in 283 partite. Eppure, nonostante questo e il contributo significativo ai trofei vinti in questo periodo, Suarez non è stato ritenuto importante per i blaugrana nel primo anno della gestione Koeman. Una decisione che Messi evidentemente non ha preso affatto bene.
Al Barcellona, ha aggiunto, “succedevano strane cose. Ad esempio ti mandavano ad allenarti a parte se non eri considerato per la partita successiva. Cose come questa fanno male, la mia famiglia mi vedeva dispiaciuto. Vogliono vedermi felice, mi hanno incoraggiato a cogliere questa opportunità quando si è presentato l’Atletico Madrid“. Suarez ha detto di non aver esitato un attimo prima di accettare l’offerta dei Colchoneros.
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