Nella lista dei migliori talenti nati nel 2003, redatta dal quotidiano inglese “The Guardian”, c’è spazio per una stellina del Milan e altri giovani di squadre italiane.
Il futuro del calcio mondiale è nelle mani di giovani talenti che potrebbero esplodere anche in Italia. In particolare nel Milan dove gioca Emil Roback, attaccante classe 2003 di grandi promesse. Ne è convinto uno dei più autorevoli quotidiani inglesi, “The Guardian”. Nell’annuale e dettagliata lista dei migliori giovani, inserisce anche il gioiellino rossonero. Un’investitura importante a conferma delle parole di Zlatan Ibrahimovic, che aveva postato una foto insieme a lui, scrivendo: “E’ il futuro”.
Il fuoriclasse svedese stravede per Roback, connazionale e segnalato proprio al Milan che ha investito 1,5 milioni di euro per prelevarlo dall’Hammarby, la squadra della quale Ibra è uno dei proprietari. Una presenza sicuramente decisiva per battere la concorrenza delle big d’Europa, su tutti Arsenal e Bayern Monaco. Un acquisto in prospettiva che i più attenti tifosi rossoneri hanno già avuto modo di ammirare durante le amichevole pre-stagionali.
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Roback: l’erede di Ibrahimovic che fa sognare il Milan
Il giovane classe 2003 è stato aggregato alla prima squadra, giocando anche alcuni spezzoni di amichevoli e mettendosi subito in mostra con gol e grandi giocate. Dopo aver avuto anche l’occasione di calcare il prato di San Siro, nel test contro il Monza, si è unito e parteciperà al campionato di Primavera ma a breve potrebbe bruciare le tappe e spiccare il volo. Una carriera luminosa prevista anche per altre promesse che giocano in Italia.
Nello speciale elenco dei 60 talenti nati del 2003 ci sono anche due rappresentanti della Juventus (Fabio Miretti e Samuel Iling-Junior), uno dell’Inter (Cesare Casadei) e un altro della Fiorentina (Dimo Krastev). Di sicuro giocatori meno conosciuti e ancora da scoprire rispetto ai vari Cherki, Wirtz e Bellingham che “comandano” la classifica in quanto già protagonisti a grandi livelli. I segnali però sono molto favorevoli e presto sentiremo parlare anche di loro.
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