In un intervento a Radio Punto Nuovo, il professor Massimo Galli ha parlato delle prospettive di Inter-Milan, con sei calciatori positivi al Covid-19, e del protocollo della Serie A
L’intervento della ASL di Napoli che ha portato al rinvio di Juventus-Napoli ha evidenziato la zona grigia all’interno del protocollo con cui è partita la Serie A. Il vuoto normativo riguarda la definizione delle misure da prendere nel caso in cui una squadra venga a contatto con una “formazione cluster” come è successo con il Napoli durante la sfida con il Genoa. Lo scenario della Serie A è complesso, il protocollo è stato definito con il Comitato tecnico scientifico del Ministero della Salute ma il provvedimento di una ASL avrà comunque sempre il potere di fermare una o più persone per comprovati rischi per la salute pubblica.
Per il professor Massimo Galli, responsabile del reparto malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, il protocollo della Serie A andrebbe riscritto. “In questi momenti non regge, alle volte ho la sensazione che ci sia un utilizzo di comodo della norma” ha detto a Radio Punto Nuovo, ricordando come in ogni caso l’intervento delle ASL sia inevitabile come stabilito dal decreto vigente.
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Inter-Milan, il parere di Galli: “Può intervenire la ASL”
Galli ha parlato anche delle prospettive del derby di Milano, in programma il 17 ottobre. Nell’Inter i casi di contagio sono saliti a quattro, a Bastoni e Skriniar si sono infatti aggiunte le diagnosi di Nainggolan e Gagliardini. I rossoneri fanno ancora i conti con le positività di Ibrahimovic e Duarte. “Mi aspetto di tutto, la situazione che potrebbe coinvolgere la ASL di Milano – ha detto Galli -. I contatti dovrebbero essere quarantenati e quindi l’intera squadra dovrebbe essere messa in isolamento”.
Di fronte a questa situazione, il calcio italiano, ha concluso, “è a rischio. Ma non c’è settore produttivo che non debba prendere in considerazione l’idea di fermarsi”.
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