Vincenzo Spadafora, Ministro dello Sport, è tornato a parlare di Juventus-Napoli e del possibile blocco del campionato di Serie A
Sono passati due giorni da Juventus-Napoli, match fantasma che ha creato un caso mediatico a causa della scelta dell’ASL campana di non far partire i giocatori azzurri verso Torino, per via dell’isolamento fiduciario iniziato dopo la sfida che i partenopei hanno disputato lo scorso 27 settembre contro il Genoa, primo club focolaio d’Italia con ben 22 positivi tra calciatori e staff.
Il presidente Andrea Agnelli ha scelto di non rinviare la partita, come invece richiesto da Aurelio De Laurentiis, portando la propria squadra all’Allianz Stadium, con tanto di pubblicazione della formazione ufficiale sull’account Twitter del club bianconero. Si è così creato un precedente, che ha scosso il mondo calcistico e anche quello politico, dato che l’episodio è persino arrivato al Parlamento tramite un esponente del Movimento 5 Stelle. Il Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, è tornato sull’argomento in un’intervista rilasciata per il Corriere della Sera, dove ha subito dichiarato: “Non è più una partita e non serve schierarsi”.
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Il Ministro ha proseguito nel suo intervento, dichiarando: “I protocolli sono chiari e stabiliscono responsabilità precise. La clausola che concede alle ASL di porre un blocco alle squadre esiste dal primo istante”, poi ha aggiunto: “Quando avvenuto con il Genoa ha creato un precedente che ha obbligato tutti ad una maggiore responsabilità. Fino ad ora il protocollo è stato preso alla leggera, con molte squadre che non hanno fatto la bolla dopo aver trovato il positivo”.
Vincenzo Spadafora ha continuato: “In molti sono tornati a casa, proprio per indicazione delle ASL. Ora è necessario che si rispetti rigorosamente quanto è previsto dal protocollo. Il contesto è cambiato e dobbiamo prenderne atto. C’è un lato di sicurezza sanitaria e a decidere è lo Stato, quindi le ASL hanno l’ultima parola“. Sulle possibili penalità ha sottolineato: “In quel caso se e occupano Lega Calcio e FIGC, ma mi permetterei di interferire in questo piano”.
Sul proseguimento della Serie A, il Ministro dello Sport è stato chiaro: “Lavoriamo tutti per fare in modo che non ci sia uno stop. Voglio sottolineare, però, che il format del calcio attuale è troppo ottimistico rispetto alle condizioni in cui ci troviamo. Occorre dare priorità ed è assurdo che non ci sia spazio per i recuperi”. Infine ha concluso: “Il mio consiglio è ragionare su scenari diversi e se dobbiamo pensare ai play off è meglio farlo a campionato appena incominciato”.
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