Juve-Napoli, Ciciliano contro Agnelli: “ASL ha applicato la legge”

Juve-Napoli, Ciciliano contro Agnelli. Il membro del CTS ha rilasciato delle importanti dichiarazioni questa mattina in un’intervista rilasciata a ‘Radio Punto Nuovo’ e smentisce ciò che ha detto il patron dei bianconeri ai microfoni di ‘Sky Sport’.

Il professor Fabio Ciciliano, membro del CTS, ha rilasciato un’intervista a ‘Radio Punto Nuovo’. In merito al match valevole per la terza giornata di campionato di Serie A tra Juventus e Napoli che non si è disputato ieri sera per l’assenza della squadra partenopea. Ecco le sue dichiarazioni: “I controlli della ASL segue le proprie indagini con il tracciamento dei contatti (contact tracing), dove annuncia i vari provvedimenti di quarantena per coloro che risultano positivi e di quarantena fiduciaria per i contratti stretti. Ciò che posso confermare è che l’Asl fa il proprio lavoro. La responsabilità della salute pubblica non può essere messa in discussione.

La legge 74 emanata il 15 luglio sancisce i comportamenti da seguire in caso di positività e quindi dell’isolamento fiduciario. Il protocollo del mondo del calcio non può assolutamente derogare dalla vigilanza della stessa ASL. Anche perché il Comitato Tecnico Scientifico lo ha chiarito. Per le squadre la responsabilità è dei medici sportivi. Casi di Milan e Genoa senza intervento delle ASL? Non so cosa sia accaduto in quei casi, ma quando viene emanato un atto pubblico deve essere rispettato“.

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Juve-Napoli, Ciciliano: “Agnelli dica ciò che vuole, ma la legge parla chiaro

Juventus-Napoli (Getty Images)
Juventus-Napli 4 ottobre 2020 (Getty Images)

Agnelli? Può dire quello che ritiene più opportuno, ma la legge non si discute. Asl di Genova e Milano? Davvero non so come si sono comportate, so solo che quella di Napoli ha interrotto una catena di contagi. Stiamo vivendo una situazione drammatica perché la curva dei contagi è aumentata rispetto al mese di giugno. Il protocollo può funzionare se si va in bolla.

In NBA, ad esempio, hanno già adottato ciò. Nessun atleta può entrare in contatto con l’esterno. L’Asl di Napoli ha applicato la legge: i partenopei non potevano assolutamente partire“.

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